26/10/2011
Barletta. Bonanni: alle vittime lo status di causa di servizio

 

“A chi ha perso la vita nel crollo di Barletta va riconosciuto lo status di vittime di causa di servizio”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo oggi a Bari al Consiglio generale della Cisl di Puglia. Bonanni, che ieri ha partecipato ai funerali delle cinque donne morte lunedì scorso in un laboratorio di confezioni travolto dal crollo di una palazzina, ha
espresso apprezzamento per la proposta del deputato del Pd, Francesco Boccia, che ha chiesto al governo di aiutare le famiglie delle vittime riconoscendo loro lo status di vittime di causa di servizio come si fa con i militari deceduti. “È il modo migliore – commenta Bonanni – per dare valore a questi eroismi anonimi e l’unico per prendersi una responsabilità da parte della classe dirigente”. E sulla condizione di bisogno che in molte aree del Mezzogiorno spinge al lavoro nero, il segretario generale della Cisl ha poi spiegato che, “finché l’economia non sarà risanata le persone saranno esposte ed i territori abbandonati. Barletta è rappresentativa di quel che è successo nel Paese e di quelle aree del Sud che hanno conosciuto vivacità economica e produttiva, che però si è rivelata gracile non essendo sostenuta da politiche industriali e da una cura del pubblico, diventando economie cadute”.
“Questa situazione deriva da una depressione economica senza fine nell’ultimo ventennio nel nostro Paese. – aggiunge Bonanni – Solo qualora il Meridione sia rimesso al centro della possibilità di sviluppo con una nuova stagione coraggiosa e forte di cooperazione tra tutti. Credo che simbolicamente la vicenda di Barletta ben rappresenti questa situazione meridionale: persone che pagano per l’incuria di altri, che pagano per un’ipocrisia diffusa in tutt’Italia”.

Intanto si muove la magistratura per appurare le responsabilità. E, tra i nove destinatari da parte della procura di Trani nell’ambito delle indagini sul crollo della palazzina a Barletta, c’è anche Svio Cinquepalmi, titolare del laboratorio di confezioni nel quale sono morte quattro operaie e sua figlia di 14 anni. Oltre a al titolare del laboratorio, sono indagati i tecnici comunali e il dirigente del settore edilizia pubblica e privata del Comune di Barletta.

Una fiaccolata per ricordare le cinque vittime del crollo di Barletta viene organizzata in queste ore dal parroco della chiesa di san Giacomo, don Sabino Lattanzio. La fiaccolata si dovrebbe tenere lunedì prossimo, ad una settimana esatta dalla tragedia. Intanto, il Comune ha nominato il professionista che dovrà dirigere i lavori di impermeabilizzazione delle macerie e dei resti della palazzina crollata: è l’ing. Giuseppe Gorgoglione che dovrà procedere a ritmo serrato per evitare che la pioggia, prevista tra sabato e domenica, possa alterare lo stato dei luoghi.

Il sindaco di Barletta, Nicola Maffei, dal canto suo, ha rivolto un appello per dare una casa e degli arredi alle famiglie delle vittime e ai superstiti del crollo di via Roma. “Ai concittadini proprietari di appartamenti attualmente sfitti” il primo cittadino chiede di offrire la disponibilità degli immobili “a condizioni ragionevoli” affinché “ai nuclei familiari senza tetto, ora ospitati in strutture alberghiere” venga restituito “un accogliente ambiente domestico; ai mobilieri della città e del territorio” viene invece chiesto aiuto per far “arredare, in modo dignitoso, gli alloggi”.

(7 ottobre 2011)

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di Sara Martano

Dobbiamo risalire a quindici anni fa per trovare, a Barletta, un sistema economico abbastanza florido che concentrava le sue ricchezze su un’industria manifatturiera legata al settore tessile abbigliamento, calzaturiero e dove lavoravano più di 20 mila persone. Oggi la situazione è totalmente cambiata, molti tomeifici hanno chiuso i battenti, alcuni, per contenere i costi, hanno delocalizzato all’estero, in particolare nei Paesi dell’est. Chi è rimasto ha difficoltà ad andare avanti e così si ricorre sempre più spesso alla cassa integrazione per cercare di mantenere l’occupazione nonostante la crisi del mercato. “Questo è il punto vero su cui bisogna riflettere” dice Raffaele Bonanni, che ha partecipato oggi ai funerali delle quattro operaie e della ragazza quattordicenne che hanno perso la vita nel crollo del palazzo di via Roma. “Purtroppo questa è la condizione disastrosa del nostro Paese – continua Bonanni -, che litiga su tutto e che lascia le persone prive di tutela tanto da spingerle a lavorare perfino per 4 euro l’ora in condizioni da mettere a rischio la propria vita. Bisogna che tutti abbassino i toni – ribadisce Bonanni – e spero davvero che dopo questa vicenda si ritrovi la forza necessaria per ricostruire ciò che si è distrutto. Finchè l’economia a Barletta, in Puglia, in tutto il Meridione non verrà risanata, le persone rimarranno esposte e i territori abbandonati a se stessi”.

E’ lutto cittadino per Barletta e Piazza Aldo Moro, la piazza dove si tengono i funerali, è gremita. In tanti hanno voluto rendere omaggio a quelle giovani vittime, i lavoratori della zona industriale sono usciti dalle fabbriche e per un momento le polemiche legate alla regolarità del laboratorio e alle condizioni di lavoro delle operaie si sono smorzate. Ma come si fa a non tenere conto che le operaie lavoravano 10/12 ore al giorno per 4 euro l’ora? E’ lo scotto di un sistema che non è in grado di garantire lavoro legale, sicurezza e dignità. Per questo l’Esecutivo nazionale della Femca Cisl, riunitosi oggi a Roma, sollecita le istituzioni e le associazioni imprenditoriali ad un maggior impegno per contrastare il fenomeno del lavoro nero, ma chiede anche ai lavoratori di far crescere la cultura della legalità e della prevenzione per un sistema economico in cui non sia necessario lavorare in modo precario per poter vivere. A Barletta tutti hanno tenuto a sottolineare che non è solo una tragedia del lavoro nero, ma anche e soprattutto di una speculazione edilizia che non ha freni né misure. “Non ci sono parole umane ed efficaci di consolazione – ha detto il monsignor Giovan Battista Picchierri durante l’omelia – ma solo un’esigente, legittima richiesta di verità: di chi è la responsabilità?” Solo un’indagine seria della magistratura potrà dare una risposta in tal senso. Oggi però ci sembra stonata l’affermazione dell’ingegnere del Comune di Barletta che fece il sopralluogo nella palazzina prima che crollasse: “Parlerò solo fra 15 giorni, sono stanco di tutto, ora rimango in silenzio”. Mentre un applauso scrosciante saluta invece per l’ultima volta le cinque giovani donne.

(6 ottobre 2011)

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Si celebreranno oggi in piazza Aldo Moro, a Barletta, a poche decine di metri dal luogo della tragedia, i funerali delle cinque vittime del crollo della palazzina avvenuto l’altro ieri nella cittadina pugliese. Il sindaco di Barletta, Nicola Maffei, ha proclamato per domani il lutto cittadino.
La cerimonia sarà ufficiata dall’ arcivescovo di Trani, Barletta, Bisceglie e Nazareth, monsignor Giovanni Battista Pichierri. I feretri delle quattro operaie del laboratorio di confezioni che si trovava al piano terra del palazzo crollato e quello della ragazzina di 14 anni, figlia dei
titolari del laboratorio, arriveranno in piazza attorno alle 13, mentre la cerimonia comincerà alle 15.

Sono rimasti nel policlinico di Bari le salme delle vittime per volontà dei familiari: le salme si muoveranno tutte insieme dal policlinico nella tarda mattinata per raggiungere Barletta dove alle 15 saranno celebrati i funerali. Ciò per consentire che venga completata l’autopsia sul corpo di Antonella Zaza, di 36 anni, per la quale è stato necessario questo tipo di accertamento. Intanto, mazzi di fiori e lumi votivi sono stati deposti dinanzi alle macerie del palazzo di via Roma. “E’ necessario anche in Basilicata, dove oltre il 20 per cento degli occupati è in nero, mettere in campo strumenti nuovi in grado di monitorare il fenomeno nelle sue pieghe più profonde e contrastarlo attraverso una forte cooperazione istituzionale, evitando sovrapposizioni e duplicazioni di competenze tra Asl, ispettorati, Inps e Inail – ha detto il segretario generale regionale della Cisl, Nino Falotico – La tragedia è anche la conseguenza della superficialità e della scarsa incisività dei controlli e del mancato potenziamento degli organici degli enti ispettivi”.
Per il segretario lucano della Cisl, “l’osservatorio sulla sicurezza varato nella nostra regione, e mai entrato pienamente in funzione nonostante la nomina da oltre un anno dei suoi componenti, è l’esempio lampante di come una buona intuizione possa essere vanificata da una classe politica distratta e inerte che, evidentemente, non considera i diritti e la sicurezza dei lavoratori un argomento meritevole di priorità. Chiediamo all’assessore regionale Gentile la convocazione
immediata dell’osservatorio, e di concertare una strategia comune per estirpare alla radice l’illegalità che ammorba il mercato del lavoro”.

Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, parteciperà ai funerali delle operaie tragicamente scomparse nella tragedia di Barletta. Il leader della Cisl sarà già in tarda mattinata a Barletta dove alle 13.00 renderà omaggio, nella camera ardente allestita davanti al Municipio, alle vittime del rollo della palazzina ed esprimerà alle famiglie il cordoglio e la vicinanza della Cisl e del mondo del lavoro. 

(6 ottobre 2011)

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Nessun indagato, al momento, per il crollo della palazzina a Barletta. Nel disastro sono morte quattro operaie e una ragazzina, figlia dei titolari del maglificio. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Secco il commento di Raffaele Bonanni.
“Bisogna individuare le cause del crollo di questa palazzina e perseguire i responsabili della tragedia di Barletta – sottolinea il segretario generale della Cisl – Siamo turbati e addolorati per tutte le vittime di questa ennesima tragedia in questo caso non si può parlare di morti accidentali ma di veri e propri omicidi annunciati. Qui ci sono delle precise responsabilità delle istituzioni preposte ai controlli che vanno subito accertate. Ha ragione il presidente della Repubblica,
Napolitano, quando parla di sciagura inaccettabile e sollecita l`impegno di tutti, poteri pubblici e privati, a tenere alta la guardia sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro con una azione di prevenzione e vigilanza”.

“Insieme con le cause del crollo – conclude Bonanni – non sono chiare le condizioni nelle quali si svolgeva il lavoro in questo maglificio. Per questo la magistratura deve fare piena luce sulle cause della tragedia e sulle responsabilità di coloro che pur conoscendo la precarietà di questi locali hanno consentito di far proseguire la produzione alle lavoratrici di Barletta”.

(4 ottobre 2011)

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A Barletta, una vecchia palazzina, disabitata da tempo, è crollata su un laboratorio tessile attiguo dove c’erano cinque persone tra cui una bambina. La palazzina crollata fa parte di un gruppo di tre interessate da una ristrutturazione, in pieno centro cittadino. Nei giorni scorsi persone abitanti nelle vicinanze avrebbero segnalato al Comune che si avvertivano scricchiolii e che ritenevano necessario intervenire.

Dalle macerie sono state estratte le prime due persone, un uomo e una donna, che sono state trasportate in ospedale. Il lavoro dei soccorritori risulta particolarmente frenetico perché nella zona c’è un forte odore di gas, probabilmente causato dalla rottura di una conduttura in seguito al crollo.
Sul posto, sono giunti il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo con il Pm, Giuseppe Maralfa. I soccorritori hanno estratto dalle macerie una donna IN CINTA: è ferita, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. Non viene confermato per ora, in maniera ufficiale, che sotto le macerie vi siano più donne.

Il cadavere di una persona è stato estratto poco fa dalle macerie della palazzina crollata a Barletta.
La persona estratta dalle macerie è una ragazza,di età apparente tra i 15 e i 20 anni. È la figlia dei coniugi proprietari del laboratorio tessile, che risultano ancora dispersi, la ragazza trovata morta tra le macerie dell’opificio sul quale è crollato oggi la palazzina pericolante. Si tratta di Maria Cinquepalmi, della quale non si è appresa l’età. La vittima secondo le testimonianze raccolte dai soccorritori collaborava all’attività di famiglia. Secondo prime informazioni, dovrebbe essere la ‘bambinà della quale si parlava in un primo momento come intrappolata sotto le macerie con altre
quattro lavoranti del maglificio.

(3 ottobre 2011 – in aggiornamento)

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