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La proposta contiene il ripristino della tassazione agevolata al 10% sul salario di produttività contrattato negli accordi aziendali e territoriali per un massimo di 2.000 € lordi l’anno, che potrà essere innalzato sino a 2500 € se gli accordi conterranno dispositivi di coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Il tetto di reddito annuo per ottenere i benefici fiscali sarà di 50.000 €, allargando così la platea dei lavoratori interessati. Le agevolazioni fiscali per prestazioni sociali di Welfare (come asili nido, trasporti, servizi sanitari, …) vengono estese a quelle individuate dalla contrattazione e quindi non solo se erogate unilateralmente dalle imprese.
Questa misura va nella direzione da sempre rivendicata dalla CISL, ribadita anche nella sua ultima proposta del luglio scorso sulla riforma del modello contrattuale; è una misura che riconoscerà alla negoziazione aziendale il sostegno normativo necessario per estenderne la diffusione anche ai lavoratori delle aziende dove oggi non si realizza e permettere di erogare maggior benessere.
Questo modello contrattuale, dovrà basarsi sempre di più sulla contrattazione decentrata per migliorare la competitività, la produttività e l’occupabilitá nelle aziende valorizzando l’apporto e la partecipazione dei lavoratori, promuovendo l’innovazione organizzativa e creando più opportunità di crescita salariale.
Le modalità applicative della norma saranno definite con apposito Decreto attuativo Ministeriale.
La FEMCA e la CISL monitoreranno l’iter parlamentare e l’applicazione normativa affinché la proposta non sia snaturata da chi vuole indebolire il ruolo dei lavoratori e del sindacato nei luoghi di lavoro.
Roma, 19 ottobre 2015
La Segreteria Nazionale Femca Cisl
Aggiornamenti normativi, prassi, contrattuali e giurisprudenza del Lavoro