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Sulla parte economica, l’intesa prevede un aumento dei minimi di 122 € a regime per il 3°livello, cosi frazionati: dal 1 novembre 2013 € 41,48 – dal 1 giugno 2014 € 46,36 – dal 1 maggio 2015 € 34,16. Verranno inoltre erogati € 417 con la retribuzione di novembre 2013, come “una tantum” a copertura dei 10 mesi di vacanza contrattuale. Il montante salariale è di € 2.900.
L’elemento di perequazione salariale per i lavoratori che non hanno premi aziendali sale da 290 a 310 €.
Sulla parte normativa sono stati raggiunti risultati significativi quali: la formulazione di un nuovo articolo contrattuale sulla “partecipazione” ; una ridefinizione dei compiti dell’Osservatorio Nazionale; l’impegno a realizzare una sessione annuale congiunta su politiche industriali del settore; la definizione delle materie che qualificano la contrattazione aziendale e valorizzano il ruolo della RSU. Le parti si sono inoltre impegnate per la formulazione di linee guida per favorire la nascita e lo sviluppo di esperienze partecipative in azienda, per definire comuni orientamenti sulla “responsabilità sociale dell’impresa” e per meglio indirizzare la contrattazione di secondo livello.
Sul tema del mercato del lavoro e per quanto concerne i contratti a termine e quelli di somministrazione, sono state definite alcune casistiche per le quali non è richiesta la causa che giustifica l’utilizzo di tali rapporti di lavoro mentre casistiche aggiuntive potranno essere concordate a livello aziendale. Le esigenze dell’impresa di far fronte ai bisogni occupazionali con assunzioni flessibili (a tempo) e le esigenze dei lavoratori di avere una occupazione stabile troveranno una soluzione nel confronto al livello aziendale con le RSU.
E’ stata rivista la disciplina dell’ “apprendistato” con la ridefinizione dei periodi di formazione,che la legge ha ridotto a 36 mesi e si è definita al 70% la % di contratti di apprendistato che l’Azienda deve trasformare in contratti di lavoro a tempo indeterminato per poter accedere ad altre assunzioni con lo stesso titolo.
Sull’orario di lavoro si è confermata l’attuale impostazione che demanda alla contrattazione aziendale la definizione di orari che differiscono da quelli disciplinati dal ccnl.
E’ stato dato un nuovo impulso al completamento del progetto, già avviato da tempo, sulla riclassificazione del personale fissando al 1.1.2015 il termine ultimo di entrata in vigore del nuovo inquadramento professionale. Nel frattempo i lavoratori continueranno a percepire i 52 € annui come “elemento provvisorio di classificazione”.
Il Welfare: sulla “previdenza complementare” si è stabilito l’impegno delle Aziende a favorire le adesione al Fondo di Previdenza con la diffusione del materiale informativo e la consegna dei moduli di adesione ai lavoratori neo assunti; è stato ribadito l’impegno di definire la proposta di costituzione del “Fondo Sanitario” i cui oneri ( 3 € per ogni dipendente) sono già accantonati dalle imprese.
Bilateralità: si è rafforzato EBO (Ente Bilaterale dell’Occhialeria) con l’attribuzione di nuovi compiti quali la preparazione della sessione annuale di politica industriale e l’analisi sull’andamento dell’applicazione del nuovo inquadramento.
Diritti individuali: sono stati rafforzati i “congedi parentali” con il riconoscimento di una giornata di permesso retribuita, aggiuntiva, in caso di ricovero ospedaliero dei figli fino al decimo anno di età e la concessione di due giornate di permesso retribuite al padre per la nascita del figlio; è stato ampliato l’utilizzo dei permessi previsti per i “lavoratori studenti” e la contrattazione aziendale potrà definire l’utilizzo delle ore di permesso retribuite non usufruite nel corso d’anno; è passata dal 50 al 70% la copertura economica che l’azienda erogherà ai lavoratori assenti per malattia oltre i 6 mesi nell’anno e si sono ampliate le casistiche delle malattie gravi che allungano il periodo di conservazione del posto di lavoro (periodo di comporto); per rispondere alle esigenze delle lavoratrici che rientrano dal periodo di maternità e per il bisogno di cura dei figli fino ai 10 anni di età si è introdotta una norma che da la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time nella misura del 2% sul totale dei dipendenti.
Sulla proposta di Anfao di revisionare l’articolo contrattuale che regolamenta i “provvedimenti disciplinari”, si è concordato di affidare ad una commissione tecnica di esperti indicati dalle parti, il compito di esprimere un parere sul merito.
La delegazione sindacale di Femca, Filctem e Uiltec ha espresso, sui contenuti dell’intesa, un giudizio più che positivo. Ora si svolgeranno le assemblee di fabbrica per poi procedere con la firma definitiva del nuovo vcontratto”.
“E’ stata una trattativa lunga (12 mesi dal suo inizio) e complessa”, – afferma Osvaldo Boglietti, della Femca Nazionale – “. “Le preoccupazioni e le incertezze determinate dalla crisi economica si sentono anche in un settore come quello dell’occhialeria che è da sempre ritenuto tra quelli più solidi. “Ma, -prosegue Boglietti-, “anche qui la solidità non è omogenea e soprattutto molte delle numerose piccole imprese del settore sono in forte sofferenza.
“Trattativa difficile in alcuni momenti per le tensioni determinatesi nell’affrontare alcuni temi proposti da Anfao: orario di lavoro, mercato del lavoro, revisione della disciplina sui provvedimenti disciplinare, forme di erogazione del salario.
Sulla erogazione salariale si è persa la opportunità di sperimentare forme nuove, come previsto dalla intesa interconfederale sottoscritta da Confindustria, Cisl e Uil, soprattutto per la poca convinzione della controparte ed anche per le difficoltà emerse nella delegazione Filctem Cgil.”
“Al di là di queste considerazioni, questo è un buon contratto, -prosegue Boglietti- ” che sarà apprezzato dalle lavoratrici e dai lavoratori. Il risultato economico raggiunto è positivo in quanto realizza una buona copertura del potere di acquisto delle buste paga dei lavoratori.
Sui diritti individuali sono state introdotti elementi qualitativi che danno risposte concrete ad esigenze reali.
Un rinnovo che non si esaurisce con la firma, ma impegna le parti a proseguire il confronto su alcuni importanti temi: politiche industriali, relazioni sindacali e ruolo delle RSU, partecipazione, nuova classificazione del personale, bilateralità e welfare contrattuale.”
10 novembre 2013
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