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ENI. GIGLI: “BENE ACCORDO ALLA RAFFINERIA DI GELA
MA DAL GOVERNO SERVE URGENTE PIANO DI CRESCITA”
La notizia che, alla Raffineria di Gela, è stato firmato l’accordo fra l’Eni e i sindacati sulla fermata per un anno di due delle tre linee di produzione e sulla cassa integrazione per 400 persone del diretto (e non più per 500) a rotazione è positiva ma è pur sempre un’intesa realizzata nell’ottica di un intervento di contenimento e di risposta a tutti coloro che, su questa storia, pensavano di realizzare operazioni di sciacallaggio politico e sindacale”.
E’ questo il commento di Sergio Gigli, segretario generale della Femca Cisl, anche considerando che le parti hanno confermato la validità dell’accordo del 26 maggio 2011 con ENI e dell’ accordo del 28.2.2011 che stanzia per Gela investimenti pari a 480 milioni.
“E’ positivo che la previsione di durata della cig sia stata ridotta e che sia stato istituito un comitato paritetico tra l’azienda e i lavoratori per realizzare un monitoraggio costante sui passi avanti degli investimenti annunciati ma tutto questo non basta. – aggiunge Gigli – Non si può pensare che siano le parti sociali a doversi sostituire al ruolo del Governo e del ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera. E’ venuto il momento di lanciare interventi urgenti volti a stimolare lo sviluppo e la crescita. L’accordo di Gela dimostra, ancora una volta, che sindacati e imprese sono soggetti responsabili ma non possono sostituirsi a chi ha l’incarico di mettere in campo interventi concreti per il rilancio dell’economia”.
Roma, 26 aprile 2012
Ufficio Comunicazione Femca Nazionale