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“Dovere intervenire su voci di corridoio è paradossale, come FEMCA Cisl non commentiamo le indiscrezioni, ma si è creata una situazione di allarme e di incertezza tra i lavoratori che riteniamo inaccettabile così come pensiamo sia un diritto ottenere una risposta da parte di ENI che, fino ad oggi, è stata latitante”.
“Di certo saremo contrari ad una eventuale uscita di ENI dalla chimica e riteniamo un errore di ENI avere lasciato che il clima tra i lavoratori deteriorasse. ENI dia risposte immediate che facciano chiarezza sulle decisioni aziendali”.
Nelle scorse settimane sono uscite notizie di stampa e dichiarazioni dell’amministratore delegato, De Scalzi, ma nulla lasciava intravvedere che operazioni fossero in corso in questa fase, certo destavano perplessità e qualche preoccupazione il non più velato obiettivo di concentrare la società solo sulle attività di oil & gas.
“Aldilà delle voci e delle giuste preoccupazioni circa il destino delle attività chimiche, crediamo oramai ineludibile che ENI affronti con il sindacato questo tema molto delicato e importante per l’intero settore industriale del nostro paese, rispetto alla quale alcune attività dell’Eni sono strategiche”.
In ballo da tempo ci sono il destino di Saipem, gli interventi di riorganizzazione della raffinazione ancora in grande sofferenza, della situazione della estrazione di gas e petrolio che in alcune situazioni territoriali incontra serie difficoltà.
“Come FEMCA, anche unitariamente, ci stiamo muovendo in queste settimane ed in queste stesse ore per affrontare sia le singole questioni societarie sia per avere un incontro da ENI per avere un quadro complessivo della situazione che determini chiarezza sulla prospettiva delle strategie dell’azienda e per l’industria chimica del nostro paese, nonchè per assicurare condizioni di garanzia per i lavoratori”.
FEMCA CISL NAZIONALE
Roma, 04 ottobre 2015