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FALLIMENTO “VIDEOCON”, DAI SINDACATI UNA PROPOSTA:
“UN DISTRETTO INDUSTRIALE PER LA PRODUZIONE DI COMPONENTI UTILI ALLA GREEN ECONOMY”
Pressante appello di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil
all’imprenditoria e alle istituzioni per restituire un futuro sicuro a 1300 lavoratori e alle loro famiglie
“Per la “Videocon Technologies”, serve una svolta radicale. Governo, Regione Lazio e istituzioni locali non possono permettere che il patrimonio di una comunità venga cancellato”: lo hanno detto Alberto Morselli, Sergio Gigli, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem-Cgil e Femca-Cisl e segretario confederale Uil, preoccupati per il futuro di una grande azienda dove si producevano schermi per televisori, dichiarata fallita dal Tribunale di Frosinone.
“L’Asi (il consorzio di sviluppo industriale di Frosinone, n.d.r.), eserciti il diritto di riappropriazione del terreno e dei fabbricati dal curatore fallimentare, e – propongono i leader sindacali – metta a gara la concessione in comodato d’uso gratuito di parti dello stabilimento per l’insediamento di iniziative industriali, con il solo vincolo della riassunzione del personale ex “Videocon”, naturalmente all’interno di un accordo di programma con le istituzioni e le imprese”.
“Occorre rilanciare l’industria manifatturiera italiana, anche approfondendo la proposta di realizzare – aggiungono – un distretto di rilevanza nazionale per la produzione di componenti nel settore delle energie rinnovabili presso lo stabilimento di Anagni”.
“E’ una proposta seria – aggiungono – che, al pari di altre, può essere utile per la riconversione industriale e la tutela dei livelli occupazionali (1300 lavoratori attualmente in cassa integrazione fino al 15 dicembre 2012, al termine della quale si profila un futuro da disoccupati).
“Rivolgiamo un pressante appello – concludono i segretari – affinchè l’imprenditoria locale e nazionale, le istituzioni tutte – a cominciare dal ministero dello Sviluppo Economico – imprimano una svolta significativa ad una brutta pagina di una storia industriale che dura ormai da sette anni, per dare finalmente un futuro certo ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Roma, 16 luglio 2012