03/05/2012
Accordo alla Cantarelli di Arezzo: garanzia occupazionale in cambio di rinunce salariali

E’ sempre dalle grandi aziende che arrivano gli esempi da seguire nei momenti difficili. Alla Cantarelli la grande “maison” aretina dell’abbigliamento di qualità, l’azienda ed i sindacati hanno stretto un patto anticrisi. Sofferto, ma prezioso.

I lavoratori fanno il sacrificio di rinunciare per tre anni ai premi e ad altri benefit previsti dalla contrattazione di secondo livello, mentre l’azienda si impegna a non toccare gli organici (circa 350 dipendenti tra Rigutino e Terontola, alcune decine in cassa integrazione a rotazione) oltre a perseguire con decisione dinamiche di sviluppo e di penetrazione in un mercato mai così problematico come in questo periodo.

L’accordo è stato messo ai voti venerdì scorso ed hanno vinto i SI con il 60%. Certo, per gli addetti (che sono per lo più donne) si tratta di una rinuncia non indifferente che tuttavia, inquadrata nel contesto generale, ha come contropartita la stabilità del posto di lavoro nel triennio.

Per andare sul concreto, quali effetti avrà questa “manovra” interna?

La parte centrale riguarda i premi (produzione, efficienza, presenza) che annualmente la ditta dà ai dipendenti nel mese di giugno. Un “tesoretto” che viene chiamato usualmente quattordicesima. Ecco, con il nuovo accordo questo bonus viene sospeso. Congelato. Quello relativo al 2011 – dal mese di giugno al febbraio – sarà pagato in tre tranche nel corso del triennio. Il prossimo giugno, dunque, le lavoratrici avranno una mini quattordicesima.

Novità anche per quanto riguarda i rimborsi: l’accordo non prevede variazioni per chi abita ad una distanza di piu di 30 chilometri dal posto di lavoro, mentre gli altri dovranno presentare il biglietto del mezzo pubblico. Altro capitolo è quello della mensa, la quota a carico dell’azienda scende dal 70 per cento al 50.

Insomma, è un pacchetto se si vuole anche doloroso, ma ritenuto alla fine necessario. In linea con quel senso di responsabilità e di reciproco rispetto che alla Cantarelli è sempre esistito.

Sulla base del disco verde scattato con la consultazione, l’accordo si può considerare ormai siglato.

Nel settore dell’abbigliamento, a dura prova in questo frangente, il “patto” raggiunto alla Cantarelli è lo specchio di una situazione ben lontana dagli anni d’oro, in nome di una compattezza di intenti per stringere i denti in vista di momenti migliori.

Secondo David Scherillo, Segretario Generale della Femca di Arezzo l’accordo è stato raggiunto perchè la Femca crede in questo territorio ed in ciò che ha saputo esprimere e consolidare in questi anni, con un tessuto produttivo che garantisce alte professionalità grazie anche alla presenza di grandi marchi della moda famosi in tutto il mondo.

Per questo pur con molta difficoltà, sia nelle trattative con l’azienda sia con i lavoratori, abbiamo perseguito e raggiunto questo accordo che chiede un sacrificio enorme ai lavoratori, in un contesto economico già difficile, ma da speranza e continuità ai posti di lavoro.

La Femca crede che tale accordo possa servire a rilanciare una delle aziende leader nel capospalla e auspica che gia nelle prossime stagioni, sia ritrovata una stabilità che permetta anche di ripristinare gli accordi sospesi per 3 anni.

 

Femca Cisl Toscana

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