07/11/2012
Puglia. Aqp, un provvedimento tardivo conseguenza di perplessità già segnalate dai lavoratori 5 mesi fa

“Era il 7 giugno 2012 quando la Femca espresse forti perplessità circa l’operato del management di Aqp, anche alla luce dei rilievi posti dalla relazione della Corte dei Conti”. Così il Segretario generale della Femca Cisl di Puglia, Cristina Attila, all’indomani del terremoto che ha scosso gli uffici di via Cognetti e che fa ben sperare sulle future relazioni sindacali con Aqp.

“In quella occasione – aggiunge la sindacalista – rivolgemmo alla dirigenza e alla proprietà 6 domande formulate dai lavoratori (in allegato), che fino ad ora sono rimaste senza risposta. Da giugno non abbiamo riscontrato alcun passo in avanti sulle richieste avanzate ai tavoli di trattativa poiché la parola d’ordine sembrava essere ‘si spende su tutto tranne che per migliorare le condizioni dei lavoratori’. Prendiamo atto, a distanza di 5 mesi, che l’Assemblea dei soci ha deciso di mettere fine ad una gestione a senso unico adottata dal management amministrativo di Aqp: meglio tardi che mai!”.

La Femca Cisl auspica che il nuovo Amministratore abbia l’accortezza di valorizzare ruoli e funzioni del personale dipendente, affrontando finalmente i tanti nodi irrisolti che di fatto impediscono o comunque ostacolano l’effettivo rilancio dell’Acquedotto pugliese. “Da parte nostra – conclude Attila – non mancheremo di sollecitare da subito l’apertura di un tavolo di confronto per affrontare con la dovuta serietà le numerose e note problematiche“.

 

 

Bari, 7 novembre 2012

Le sei domande dei lavoratori di Aqp

 

 

 

1. La gestione finanziaria dell’azienda è corretta? La carenza di liquidità è figlia di una gestione non attenta delle finanze?

 

2. Come mai si decide di distribuire incentivi straordinari, la cui quantificazione non è nota né quindi trasparente, mentre sul personale non c’è alcuna ipotesi di riconoscimento del merito?

 

3. Il clima sempre più punitivo instaurato produce effettivamente benefici all’azienda o contribuisce a vessare il personale ormai vituperato ed insultato continuamente nella sua professionalità?

 

4. La dichiarata sfiducia dell’azienda verso i propri dipendenti, anche nelle figure dei capi intermedi, che clima aziendale contribuisce a creare?

 

5. Possono i dipendenti di Acquedotto Pugliese, la più grande azienda del meridione, avere fiducia nel management aziendale?

 

6.  La Regione Puglia, azionista unico di AQP, è a conoscenza della realtà che vive l’Azienda? Condivide il comportamento del suo Management, anche con riferimento alle interrogazioni poste al Consiglio regionale in merito all’Amministratore Unico ed al Direttore Generale? Perché si ostina a non aprire il tavolo di confronto, sollecitato dai sindacati, per definire gli indirizzi e gli obiettivi strategici di una Azienda di servizi così importante per la popolazione pugliese?

   Bari, 7 giugno 2012

 

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