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di Dino Frambati
Dopo anni di travagli, sofferenze e fatti negativi, finalmente per Ferrania una buona notizia: è stata infatti inaugurata ieri presso lo stabilimento di Cairo Montenotte (Savona) una nuova linea di produzione di moduli fotovoltaici. Riguarda Ferrania Solis e darà lavoro ad 80 persone. “Un tassello anche se piccolo – commenta Giorgio Cepollini, segretario Femca Cisl Savona – però significativo; qualcosa che va a posto anche se non risolve certo la difficile situazione dell’azienda dove ci sono ancora oltre 200 lavoratori in cassa integrazione. E dove questa novità di Solis non è certo quella, auspicata ma mai realizzata, della centrale a carbone o del laminatoio, rimasti progetti e che avrebbero offerto 400 posti di lavoro. Ma è comunque già un piccolo passo in avanti”. Ieri poi, ad accendere ulteriori speranze è stato un annuncio del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che ha informato dell’interesse di grandi aziende che realizzano parchi eolici e che potrebbero far costruire componenti di queste a Ferrania. Se la cosa andrà in porto si aprirà la prospettiva di 120 posti di lavoro entro due anni, mentre ha affermato come per la Regione “sia arrivato il momento di accelerare l’impegno sulle energie rinnovabili”. Ma se finora non sono stati realizzati progetti più importanti su Ferrania, la colpa, accusa Cepollini, “è della latitanza e dell’assenza del Governo, che si era impegnato a cercare commesse e partnership per l’azienda ma non lo ha fatto”. E adesso c’è pure la nuova prospettiva per l’azienda chimica, “nobile decaduta” dell’industria italiana e leader nel dopoguerra nelle pellicole, del reparto farmaceutico, dove potrebbero entrare altri lavoratori mentre, per fortuna, oltre 220 hanno ottenuto la proroga della protezione della cassa integrazione. L’accordo è stato raggiunto a Roma due giorni fa e prevede che l’ammortizzatore sociale duri ancora per un anno. Certo il momento di crisi non aiuta la fabbrica in difficoltà da circa un decennio e che, nei suoi momenti migliori, arrivò ad occupare fino a mille persone, essendo un punto di riferimento occupazionale nella zona. E poi c’è la concorrenza “low cost” cinese, come ha ricordato ieri Ernesto Salamoni, amministratore delegato Ferrania Solis, che assorbe circa l’80 per cento del mercato con produzioni a prezzi stracciati. L’ad ha quindi lanciato un appello alle istituzioni: in Liguria, ha sostenuto, devono fare di più per le aziende che intendono lavorare e quindi creare posti di lavoro. Intanto però ieri c’era aria meno pesante ed un anelito di speranza: bello finalmente non guardare i cancelli chiusi di un’azienda ma piuttosto ammirare uno stabilimento dove brillava la nuova linea di assemblaggio, altamente tecnologica ed automatizzata e tale da permettere la messa a punto completa di pannelli fotovoltaici: dalle piastrine di silicio al pannello finito, dal vetro a sigillante e saldature. La nuova linea è di 37 megawatt, con capacità produttiva di 60, pari a 250 mila pannelli fotovoltaici. L’investimento supera i 12 milioni di euro. Per la proprietà erano presenti il presidente Andrea Gais ed il vice, Stefano Messina, mentre a sottolineare l’importanza dell’evento c’erano l’assessore ligure allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli, Renata Briano (Sviluppo Sostenibile), ed Enrico Vesco, del Lavoro.