02/07/2016
Azienda Butangas: sigla importante polizza assicurativa.

Montalto Uffugo – << Abbiamo il piacere di comunicarLe che la nostra Società, nell’ambito di una sempre maggior attenzione alle necessità dei propri collaboratori ha deciso di propria autonomia di stipulare una polizza assicurativa a completo carico aziendale, per il caso di morte o invalidità permanente >>.  È questa parte della comunicazione che hanno ricevuto i dipendenti della BUTANGAS Spa Società leader nel settore della commercializzazione del GPL uso domestico nella nostra Regione. Esempio concreto, afferma Pompeo GRECO Segretario Generale della FEMCA Cisl Calabria, di attenzione ai propri dipendenti come riconoscimento di quel capitale umano come valore aggiunto delle aziende, in un contesto di forte dibattito sull’industria sostenibile e responsabilità sociale dell’impresa. La cosiddetta economia giusta intesa non come quella che aumenta il valore dell’azionista ma che crea piuttosto nuova occupazione e miglioramento della condizioni dei lavoratori anche attraverso una migliore e più efficiente conciliazione di vita e attività lavorativa. È in questa logica che va vista la bella iniziativa del management BUTANGAS, che ha origine da eventi tragici e drammatici, purtroppo. Un segnale di indiscusso riconoscimento che non può che essere apprezzato e valorizzato anche dal sindacato, prosegue il Segretario GRECO, da sempre attento e impegnato in questa ottica di relazioni sindacali condivise e partecipate.

L’ iniziativa dell’azienda BUTANGAS, che ovviamente ha un costo economico importante che ne valorizza il significato sociale, ci offre inoltre lo spunto, anche nel rispetto e nell’esercizio del nostro ruolo di denuncia responsabile, per riprendere sinteticamente una riflessione già fatta in passato in merito alle difficoltà contingenti con cui operano molte aziende del mercato del GPL per uso domestico. Un mercato in cui oltre ad avere a che fare con la crisi per la contrazione dei consumi degli ultimi anni, si è costretti a  subire la grave piaga dell’illegalità dei rifornimenti abusivi. Abusivismo che di fatto crea un mercato a due velocità, con aziende che hanno costi di gestione significativi a garanzia della sicurezza dei lavoratori e degli utenti finali, ivi compresi quelli relativi anche alla lodevole iniziativa citata, e aziende che invece, operando in un contesto di illegalità evidente ed impunita soprattutto al Sud, questi costi e questa attenzione di responsabilità sociale non hanno, legalizzando e legittimando in tal modo, quindi, di fatto, una concorrenza sleale.

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