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È entrato nel vivo il confronto tra azienda e organizzazioni sindacali per decidere il futuro dei 41 dipendenti della Venator di Grosseto, per i quali è stato annunciato il licenziamento. Nei giorni scorsi c’è stato un nuovo incontro tra i vertici dell’azienda e i sindacati della chimica, nel corso del quale è stata prospettata una soluzione per scongiurare la procedura di licenziamento per questi addetti. In particolare le organizzazioni sindacali hanno proposto il ricorso a ipotesi alternative, come i contratti di solidarietà. L’azienda non ha risposto nel concreto, ma si è detta disponibile a valutare la soluzione prospettata dai sindacati o altri strumenti alternativi ai licenziamenti.
“Non possiamo dirci pienamente soddisfatti – ammette Gian Luca Fè, segretario generale della Femca Cisl di Grosseto – ma sicuramente è stato fatto un altro piccolo passo in avanti utile a tutelare i livelli occupazionali e a evitare il peggio per i lavoratori interessati. Inoltre abbiamo provveduto a prorogare fino al prossimo 19 novembre la procedura di mobilità, che era scaduta. La nostra speranza è che queste due settimane possano davvero servire a sbrogliare la matassa e ad offrire una soluzione per questa situazione complessa e delicata, e che investe non solo l’azienda ma l’intero territorio. In questi giorni – dichiara Fè - sono previsti nuovi incontri sia con la società che con la Regione Toscana, con la quale bisogna chiarire la vicenda legata a tutto l’iter autorizzativo per lo stoccaggio dei gessi rossi. A questo proposito, sembra che la Venator abbia già fermato alcuni stabilimenti in altri paesi europei: di sicuro il tema della mobilità aperta per la questione dello stoccaggio dei gessi rossi, l’elemento di scarto che loro producono, si somma alle note questioni legate al mercato, che stanno dando davvero tante preoccupazioni".
"In generale – aggiunge Fè – direi però che la strada si sta delineando, e se dalla Regione arriveranno segnali incoraggianti, ritengo che la vertenza possa davvero risolversi senza conseguenze per i lavoratori. Una cosa però è bene ribadirla: nel Polo chimico di Scarlino non ci sono divisioni tra i lavoratori, come dimostrato dalle assemblee della Rsu. I dipendenti, infatti, stanno sostenendo la nostra linea, appoggiano il percorso già avviato. L’eventuale esito positivo rispetto ai 41 licenziamenti annunciati – sottolinea il sindacalista della Femca - non fermerà l’azione delle organizzazioni sindacali per l’apertura di un tavolo di crisi, perché il futuro della Venator non interessa solo i lavoratori dell’azienda, ma anche tutto il sistema dell’indotto e quindi la tenuta economica e sociale del territorio. Proprio per questi motivi la Cisl, insieme alel altre sigle sindacali, è impegnata a seguire l’evolversi della situazione in ogni aspetto, pronta a tutelare gli interessi dei lavoratori e dei cittadini ad ogni tavolo, e continua a chiedere a gran voce l’impegno a tutte le istituzioni coinvolte affinché questo territorio e chi lo abita non siano lasciati soli”.