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In data 08 maggio 2014 si sono svolti presso la sede regionale di Lamezia Terme, i direttivi dei Comparti Chimico e Moda della FEMCA CISL Calabria, alla presenza del Segretario Generale Regionale Pompeo GRECO, del Segretario Nazionale Angelo COLOMBINI e del componente di Segreteria Cisl Calabria Giuseppe LAVIA. Sono state elette le rispettive Segreterie, che risultano essere così composte: per il Comparto Chimico, dal Segretario Carlo LEONE dipendente Butangas di Montalto Uffugo (Cs) e dai componenti Adriano VIZZA dipendente Alfagomma Hydraulic di Figline Vegliaturo (Cs) e Ivana SGRO’ dipendente Ultragas di Pellaro (Rc), e per il Comparto Moda, dal Segretario Antonio SPANO’ e dai componenti Concetta MARINO e Marinella CALABRO’. I neo eletti segretari di comparto insieme ai componenti della segreteria regionale andranno a costituire, per come statutariamente definito, il comitato esecutivo regionale della Federazione.
Nel corso della riunione sono stati trattati temi importanti come la delicata situazione che coinvolge un bacino di circa 25.000 percettori di mobilità in deroga, tra i quali si trovano anche gli ex addetti del Comparto Moda delle province di Cosenza e Reggio Calabria, provenienti da aziende dismesse come la Manifattura del Crati di Castrovillari, la Foderauto Brutia di Belvedere Marittimo, la Marlane di Praia a Mare, Teca, Tepa e Selene nel reggino. Nel merito sono state ripercorse le tante vertenze che hanno visto coinvolti centinaia di lavoratrici e lavoratori passati purtroppo dalla speranza del primo posto di lavoro alla disperazione attuale, oramai alla soglia dei quaranta anni, con famiglie a carico e senza possibilità di trovare sbocchi lavorativi dignitosi. A questi si aggiungono gli ultra cinquantenni, con pochissime probabilità di reinserimento nel mondo lavorativo e ai quali la recente riforma Fornero, con l’allungamento dell’età pensionabile, ha inesorabilmente precluso la possibilità di un sostegno economico. Al fine di fronteggiare l’attuale grave crisi economica e occupazionale in Calabria, secondo la FEMCA e’ fondamentale perseguire i seguenti obiettivi: garantire il saldo degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto l’anno 2013 e il 2014; favorire il processo di reinserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati, sia di breve che di lunga durata e la creazione di nuovi posti di lavoro formando le capacità industriali e incentivando l’avvio di attività autonome.
A questo proposito, al fine di sostenere lo sviluppo di un’azione ad ampio raggio in grado di sostenere lavoratori e imprese, la Regione deve necessariamente avviare un Tavolo che veda coinvolti diversi soggetti istituzionali, come il Ministero del Lavoro, INPS, Regione, Province, Centri per l’Impiego, Italia Lavoro e Parti Sociali, che attivi una forte correlazione tra gli interventi di politica attiva e di politica per lo sviluppo. Sarà, in tal senso, necessario attivare politiche che agiscano contestualmente sui lavoratori, in termini di tutela dell’occupazione, sostegno all’inserimento lavorativo e riqualificazione del capitale umano. Si deve supportare la riorganizzazione produttiva tramite l’avvio di processi di innovazione, e sul territorio attraverso l’investimento nelle dotazioni infrastrutturali. Infine dopo il completamento della fase di attivazione delle Politiche Attive, sotto forma di tirocini formativi, è necessario ridare un nuovo forte impulso all’attività di utilizzazione dei percettori di mobilità in deroga, nei diversi Enti interessati. Questi ultimi, soprattutto i Comuni, congiuntamente ad una gestione amministrativa più equilibrata e ad una minore esternalizzazione di determinati servizi, disporrebbero della facoltà, oltre che di utilizzo dei soggetti interessati in lavori di pubblica utilità, anche di attribuirne eventuali importi integrativi. Queste per la FEMCA Calabria congiuntamente alla Cisl confederale Calabrese le priorità.
Altro tema importante affrontato è stato quello riguardante l’azienda Islap di San Pietro Lametino, del Comparto Chimico, balzata drammaticamente alla ribalta della cronaca nel settembre 2013 per il grave incidente che è costato la vita a tre lavoratori. Ancora oggi, a distanza di diversi mesi, non vi sono certezze sulla ripresa delle attività produttive, con il rischio concreto di fare aumentare quel bacino di chi ha perso il lavoro, eventualità questa, per la FEMCA Calabria, in un contesto critico per il lavoro come quello regionale, assolutamente da scongiurare.