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(dal CorrierEconomia di lunedì 14 ottobre 2013)
CHIMICI E METALMECCANICI: I PIONIERI SONO STATI PREMIATI
Chi ha aderito da subito alla cassa di categoria ha accumulato anche 21mila euro in più
Oltre 21mila euro in più per il chimico ultraprevidente, seimila in più per il metalmeccanico pioniere della previdenza integrativa.
Sono le differenze nel montante finale accumulato da due lavoratori che, dalla partenza, si sono iscritti ai rispettivi fondi di categoria, rispetto a loro colleghi che invece hanno preferito mantenere la liquidazione in azienda. Il Tfr (pari al 6,91% della retribuzione lorda), si rivaluta con un tasso dell’1,5%, più il 75% dell’inflazione.
Il primo esempio è riferito a Fonchim, la cassa previdenziale di categoria dei lavoratori chimici e farmaceutici: un lavoratore con una retribuzione di 30mila euro che ha aderito il 14 marzo 1997, al 30 settembre scorso ha accumulato un montante di 82.677 euro rispetto ai 61.707 di un collega che non ha rinunciato alla liquidazione. Come si può vedere dalla tabella, i 21mila euro di differenza sono dovuti al contributo del datore di lavoro (11mila euro) e dalla miglior performance del fondo visto che la rivalutazione si applica su accantonamenti più elevati.
Il secondo è relativo invece a Cometa dei metalmeccanici: per un lavoratore con uno stipendio di 23mila euro che si è iscritto il primo gennaio 1997, i totali sono rispettivamente di 32.028 e 26.065 euro.
La conferma della convenienza del fondo pensione viene dall’esempio di Fonte (commercio, turismo e servizi), aggiornato però al 31 agosto scorso (e non riportato nelle tabelle): un lavoratore con una retribuzione di 21.500 euro che ha aderito alla partenza del fondo, il primo marzo 2004, ha accantonato un montante di 21.056 euro contro i 16.870 di un suo collega che, invece, ha mantenuto il Tfr in azienda.
Oltre al maggior rendimento del fondo rispetto alla rivalutazione del Tfr, la differenza viene dal contributo aziendale (pari in media all’1,2-1,5% della retribuzione lorda), cui ha diritto solo chi aderisce. In tutti i casi sono state considerate le stesse voci, in modo da rendere omogeneo il confronto. Quest’ultimo, peraltro, non tiene conto del trattamento fiscale, che nella previdenza complementare è decisamente più favorevole rispetto a quello che si applica al Tfr.
(R. E. B.)
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