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In Myanmar continuano le proteste di migliaia di persone contro il colpo di stato guidato dall’esercito, che lo scorso 1° febbraio ha rovesciato il governo in carica e arrestato la leader Aung San Suu Kyi e funzionari della società civile.
I comandanti dell’esercito, rappresentati in parlamento dal Partito dell’unione della solidarietà e dello sviluppo (Usdp), non hanno accettato il risultato del 3% ottenuto alle elezioni politiche dell’anno scorso. Le forze armate hanno più volte accusato di frode elettorale il partito vincitore di Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (Nld), ma non sono riuscite a presentare prove concrete a sostegno delle loro ipotesi.
Nonostante i militari avessero vietato i raduni con più di 5 persone nelle città di Yangon e Mandalay e avessero imposto un coprifuoco. La polizia ha usato cannoni ad acqua per disperdere la folla nella capitale Naypyidaw e ci sono stati feriti non gravi.
Si tratta di un grave attacco alla democrazia, che tutta la comunità internazionale sta condannando a gran voce.
La Femca Cisl ha negli anni coltivato un rapporto di amicizia e solidarietà con il sindacato birmano CTUM, al quale abbiamo fatto visita lo scorso gennaio 2019, assieme all’Associazione Italia-Birmania Insieme e ad altre categorie della CISL, per condividere la nostra esperienza inerente ai rischi per la salute dei lavoratori derivanti dall’esposizione all’amianto.
Non possiamo pertanto restare indifferenti all’appello e alla richiesta di supporto da parte delle migliaia di lavoratrici e lavoratori birmani che vedono negato il loro diritto all’autodeterminazione e a un governo eletto democraticamente.
Parteciperemo perciò alla mobilitazione promossa dai sindacati globali in tutti i Paesi del mondo, per chiedere la liberazione di tutte le persone arrestate, a partire dal Presidente della Repubblica Win Myint e dalla leader Aung San Suu Kyi, e il ripristino dello Stato di diritto.
Il presidio si terrà giovedì 11 febbraio, in piazza San Silvestro a Roma, dalle ore 14:00 alle ore 15:00, nel rispetto del distanziamento e delle norme anti Covid-19.
Alcuni momenti della nostra visita a Yangon City, gennaio 2019: