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A tal proposito la segreteria della FEMCA esprime la convinzione che non sarà possibile una duratura ripresa economica senza una politica europea più coesa, più fortemente orientata allo sviluppo e non basata esclusivamente sul rigore finanziario e il contenimento del debito.
Preoccupa quanto sta avvenendo in Ucraina e nel bacino del Mediterraneo.
I conflitti in corso rischiano di avere pesanti ripercussioni economiche sull’ approvvigionamento energetico, sui settori esportatori come il comparto Moda e le sanzioni economiche possono determinare delle ricadute che rendono ancora più difficile la già problematica ripresa. Per questo vanno rilanciate tutte le iniziative diplomatiche per trovare le soluzioni in grado di dare stabilità e giusto riconoscimento alle aspettative di quei popoli trasformando le tregue precarie in pace duratura.
I dati economici elaborati nelle ultime settimane, segnalano ulteriormente come l’attesa ripresa economica tenda ad allontanarsi, le difficoltà a garantire il raggiungimento dei risultati di bilancio e di qui, le intenzioni del governo, che pur con indicazioni di interventi finalizzati al rilancio dell’economia, proseguono nella logica dei tagli come preannunciato per il rinnovo dei contratti pubblici. Lo stesso dibattito sulla riforma del mercato del lavoro e le prospettive degli ammortizzatori sociali rischia di perdere la sua prospettiva riformatrice per ripetere schemi molto più tradizionali.
In questo contesto rimane pesante la situazione occupazionale in molte aziende, con problemi da lungo tempo irrisolti ed altre – come quella dell’ENI – che ha bisogno di trovare sicurezza e prospettive certe. Diventa urgente riprendere una efficace politica industriale dei fattori ma anche dei comparti.
La segreteria della FEMCA ritiene dispersive iniziative di mobilitazione, sensibilizzazione e protesta proclamate da singole confederazioni e categorie e ritiene necessario un grande sforzo di ricomposizione e di elaborazione unitaria da parte di tutte le organizzazioni sindacali per sfidare il governo ad una efficace azione riformista che sia in grado non solo di rilanciare il paese ma anche di rispondere all’ insieme della società.
Roma, 9 settembre 2014
comunicato