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“Il ruolo degli attori sociali, con particolare riferimento a quello delle Federazioni (sia sindacali sia affiliate a Confindustria), non deve essere messo a repentaglio da chi pensa che tale ruolo sia superato, così come quello del CCNL. Viviamo un momento in cui le regole interconfederali sono in una fase di stallo e tardano ad essere condivise ed adeguate”.
E’ quanto afferma Sergio Gigli, segretario generale della Femca Cisl, all’articolo pubblicato da Enrico Marro nella Rubrica “Il diario sindacale” su Il Corriere della Sera relativamente allo stallo del rinnovo del contratto dei chimici.
“Come sindacato dei chimici – spiega Gigli – dobbiamo assolutamente provare, come è sempre accaduto, a dare il nostro contributo perché riteniamo che, attraverso il contratto, si possa dare ancora un contributo significativo al miglioramento delle condizioni dei lavoratori e alla competitività del sistema industriale. Il nostro ancoraggio, in assenza di regole chiare e pienamente condivise, deve essere sempre il contratto nazionale in vigore. Anche nel caso di una verifica sugli scostamenti così come previsto dall’art. 69 del contratto”.“Lo scostamento tra inflazione prevista al momento del rinnovo del CCNL del settembre 2012 e inflazione reale per il 2013/2014 e prevista per il 2015, si presenta piuttosto rilevante. – prosegue Gigli – A fronte di questo significativo scostamento abbiamo accettato la proposta delle Associazioni di categoria imprenditoriali di aprire un confronto con il senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la nostra azione. Abbiamo accettato il confronto con la consapevolezza della difficoltà e, contemporaneamente, abbiamo chiesto che, nella discussione, si inserisse la condizione/volontà di anticipare il rinnovo del CCNL per preservarne ruolo ed esistenza”.
“Ecco perché consideriamo l’incontro del 12 gennaio scorso un’occasione perduta registrando un atteggiamento non costruttivo che, nei rapporti tra Federchimica/Farmindustria e FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, non si era mai verificato. In un momento così difficile sappiamo che non esistono soluzioni facili ma, proprio in questa fase, il modello di relazioni che da sempre esiste in questo settore va salvaguardato[Marker] e abbiamo l’obbligo di provarci”.
Roma, 19 gennaio 2015