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L’intesa sottoscritta – che sarà sottoposta alle assemblee dei lavoratori per la definitiva approvazione – prevede un aumento sui minimi di 89 euro (4° liv.), distribuiti in tre tranche: dal 1 gennaio 2017, 59,25 euro; dal 1 maggio 2017, 13,04 euro; dal 1 febbraio 2018, 6,72 euro, per un montante complessivo di circa 1.900 euro. Inoltre sono previsti ulteriori 8 euro, a carico delle imprese, sull’assistenza sanitaria integrativa, a decorrere dal 1 luglio 2017.
Per le imprese che non fanno contrattazione di 2°livello, l’intesa prevede l’aumento dell’elemento perequativo che passa dai 310 del precedente contratto agli attuali 320 euro annui.
Soddisfatti i sindacati che, sul piano delle normative, hanno anche ottenuto il miglioramento del sistema di relazioni industriali, di informazione e di partecipazione, oltre al rafforzamento e all’estensione della contrattazione di 2° livello.
Sul capitolo del “welfare” contrattuale, va inoltre aggiunto lo 0,20% – a carico delle imprese – sulla previdenza complementare (“Previmoda”) in caso di premorienza ed invalidità.
Sul tema delicato dei contratti a termine e somministrazione a termine, l’ipotesi di accordo prevede un tetto massimo omnicomprensivo di utilizzo al 25%.
Infine, ottenuto un importante miglioramento sul tema dei diritti e delle tutele individuali: una giornata in più di permesso retribuito in caso di malattia del figlio, fino a 10 anni; l’allungamento del periodo di comporto (in caso di malattie oncologiche) che passa da 15 a 17 mesi.
Le Segreterie nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil