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“Il modello propostoci da SMI-Confindustria non è il nostro modello – incalzano i segretari generali Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani – non siamo disposti a prendere in prestito modelli salariali da nessuno”. “La nostra storia contrattuale – concludono – è una storia importante e ha una tradizione che va rispettata e non tradita”.
Per quel che riguarda il coinvolgimento del settore calzaturiero nello sciopero generale, si prende atto che qualora ci siano riscontri positivi da parte di Assocalzaturifici durante l’incontro conclusivo della trattativa, previsto per il 9 gennaio prossimo, l’agitazione non coinvolgerebbe anche i lavoratori delle aziende calzaturiere.
I lavoratori del settore tessile (circa 420.000) e quelli del settore calzaturiero (poco più di 80.000) sono entrambi in lotta per i rinnovi dei contratti di lavoro, entrambi scaduti lo scorso 31 marzo. Settori questi dove, solo negli ultimi cinque anni, si è assistito ad una emorragia di più di 100.000 posti di lavoro.
Roma, 21 dicembre 2016