08/05/2012
Manifestazione unitaria del 16 giugno. In 200 mila in piazza a Roma

 

GUARDA. Le foto della manifestazione

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SABATO A ROMA PER LO SVILUPPO E IL RILANCIO DEL PAESE

C’ è più di una ragione per partecipare alla manifestazione di sabato 16 giugno. Il tema principale è quello dello slogan scelto da CGIL CISL e UIL, “Il valore del Lavoro”, con la richiesta al Governo di una riforma strutturale del fisco, dello sviluppo dell’occupazione attraverso una vera politica industriale e una valorizzazione del welfare. A sei mesi dall’insediamento, oggi, possiamo trarre un bilancio dell’attività svolta dal Governo Monti. Bilancio pesante per il mondo del lavoro. In primo luogo va riportato nella giusta considerazione il cosidetto Decreto “Salva Italia”. Non è sufficiente dire che, o si faceva quel Decreto o si finiva come la Grecia. Certo, i conti lasciati dal precedente Governo erano molto preoccupanti ma l’attuale Esecutivo, oltre al problema degli esodati (circa 390 mila), ha creato problemi al mondo del lavoro allungando, ad esempio, l’età pensionabile senza distinguere i lavori particolarmente usuranti dagli altri. Va inoltre detto che quella riforma sulle pensioni tratterrà al lavoro fino al 2020, 2 milioni di lavoratori e ne ritarderà l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il Decreto non riguardava solo il tema delle pensioni e ha caricato tutti i cittadini di tasse che vanno dalla prima casa ai carburanti creando recessione. I dati, del resto, sono sotto gli occhi di tutti: la disoccupazione è aumentata, non si crea lavoro e ai giovani non si danno prospettive. Anche per questo saremo in piazza per rivendicare equità e crescita, consapevoli che il nostro ruolo può contribuire positivamente a rendere operative le riforme necessarie per il rilancio del Paese. Il Presidente Monti nei giorni scorsi ha evocato, come ha fatto il suo predecessore, l’abbandono dei poteri forti al suo Governo ma voglio ricordare che l’attuale presidente del Consiglio è stato presidente della Commissione “TRILATERAL”, consulente della “GOLDMAN SACH” nonché membro del “CLUB BILDERBERG” e che, nel suo Governo, sono stati chiamati alcuni membri che rappresentano i “poteri forti” (così come descritti nei giorni scorsi da Eugenio Scalfari in un suo editoriale su Repubblica). Se il Presidente del Consiglio si sente abbandonato dai poteri forti si rivolga ai poteri popolari così come ha opportunamente dichiarato il nostro segretario generale, Raffaele Bonanni, riscoprendo il valore della concertazione come fece il suo illustre predecessore Carlo Azeglio Ciampi. Siamo pronti, in una situazione così difficile, ad assumerci le nostre responsabilità a patto di essere coinvolti ed ascoltati.

La manifestazione di sabato sarà anche un segnale per la politica che in questo momento ha perso tutta la sua credibilità. Mai, come oggi, c’è la necessità di una politica capace di rinnovarsi e assumersi le responsabilità necessarie, senza ipocrisie che, invece, sembrano essere il pane quotidiano per conservare se stessi. Per il bene del Paese sarà importante che sabato ci sia una forte presenza popolare. C’è bisogno del sindacato e soprattutto c’è bisogno della Cisl.

Sergio Gigli

Segretario generale Femca Cisl

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Il corteo sindacale del 2 giugno e’ stato rinviato. Ad annunciarlo il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni al termine di un conferenza stampa unitaria. I Segretari generali delle tre confederazioni si recheranno, in quella data, a visitare le popolazioni colpite in segno di “solidarieta’. Cgil, Cisl e Uil hanno deciso anche di devolvere un’ora di lavoro alle popolazioni colpite.

La manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil prevista per sabato prossimo si terra’ invece a Piazza del Popolo il 16 giugno prossimo per sollecitare una nuova politica economica del governo. “Sperando -conclude Bonanni- che finisca questa situazione di emergenza nei territori dell’Emilia e che si torni ad una normalita’”, spiega ancora il segretario della Cisl.

(30 maggio 2012)

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Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, senza sciopero e di sabato pomeriggio, il 2 giugno prossimo “per mettere al centro il tema del lavoro e chiedere al Governo di invertire la rotta”. E’ quanto annunciato oggi dai Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso della conferenza stampa congiunta svoltasi nella sede della Uil.
“Si tratta di una protesta simbolica che cade nel giorno della Festa della Repubblica per ricordare al governo e all’intera classe dirigente italiana – spiegano i segretari – che l’Italia, come recita la Costituzione, è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
La manifestazione si terrà nel pomeriggio per consentire alle istituzioni di celebrare la Festa del 2 giugno la mattina. Al centro della manifestazione c’è anche il tema del fisco. Cgil, Cisl e Uil sollecitano il Governo ad aprire una discussione per alleggerire il carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati. Più in generale, le tre confederazioni chiedono all’esecutivo di invertire la rotta nelle politiche economiche.

“La manifestazione del 2 giugno, sottolinea il Segretario della Cisl Raffaele Bonanni, ha l’obiettivo di “cambiare la politica economica” e in modo particolare quello di “garantire assolutamente una sterzata sulla vicenda fiscale non solo -spiega- perche’ rappresenta il segno maggiore di ingiustizia nel nostro Paese, dove chi ha di piu’ paga di meno e chi ha di meno paga di piu’, ma perche’ il tipo di tassazione che si applica ha una valenza economica straordinaria. E da parte di tutti gli altri Stati la leva fiscale viene usata proprio al contrario – precisa Bonanni ricordando che “le economie asfittiche, infatti, vanno stimolate con i consumi e stipendi piu’ bassi e tasse molto alte di certo non aiutano”.
E a proposito di fisco, il Segretario della Cisl torna a parlare di Imu: “I sindacati hanno chiesto una patrimoniale per i ricchi e si sono ritrovati una patrimoniale per i poveri” sottolinea dicendosi “molto vicino ai tanti sindaci che stanno pensando di rivedere l‘Imu con l’obiettivo di non appesantire chi possiede una sola casa”.
Meno tasse, dunque, ristrutturazione del debito pubblico e – ribadisce – taglio dei costi della politica nella ricetta contro la crisi. Senza dimenticare la vendita del patrimonio pubblico perché occorre smobilizzare tutto cio’ che e’ smobilizzabile, vendere le cose anziche’ le persone”.
Bonanni è poi tornato a parlare di concertazione criticando l’idea che oggi il Governo tenta di far passare, “che con meno concertazione si eviti il consociativismo , perché “in assenza di qualsiasi confronto, senza una discussione trasparente con le forze che rappresentano il Paese, scorazzano le lobbies”. E ha concluso:”Nei prossimi giorni Cgil, Cisl e Uil vareranno una proposta unitaria sul fisco con la quale chiedere al Governo l’apertura di una tavolo di confronto con l’obiettivo di tagliare le tasse su lavoratori dipendenti e pensionati”.

dal sito della Cisl

Cigl, Cisl e Uil manifesteranno il 2 giugno per avere ”risposte dal governo” e avvertono che ”non ci sono alibi” per non darle. sottolinea la leader della Cgil, Susanna Camusso, presentando la manifestazione unitaria del 2 giugno. ”Non ci sono alibi, fin quando si continua dietro l’alibi dell’Europa si fanno solo scelte recessive”. Serve ”equita’ e crescita”, con risposte su fisco e lavoro. ”Senza risposte sul lavoro il Paese non ce la fa”, avverte la leader della Cgil. “Siamo vicini a un punto di rottura e prima che si arrivi a un punto di non ritorno e’ auspicabile e rivendicabile che il governo cambi la politica economica”.

“Una decisione, quella di Cgil, Cisl e Uil, dice ancora Angeletti, che intende inviare al governo un messaggio chiaro: la misura e’ colma, l’esecutivo deve cambiare passo, basta rigore, ora serve guardare ai lavoratori. “Siamo sindacati assolutamente responsabili, non abbiamo mai anteposto i nostri interessi a quelli generali, ma oggi proprio il senso di responsabilita’ non puo’ arrivare ad un livello di afasia: con questa politica non raggiugeremo nessuno degli obiettivi dichiarati dal governo (…) E questo perche’, conclude, “non si puo’ celebrare la Festa della Repubblica facendo finta che l’articolo 1 della Costituzione sia stata solo un’idea geniale dei nostri contribuenti”.

(8 maggio 2012)

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