Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Continua l’itinerario formativo e culturale per 20 delegati e delegate della Cisl dei settori ceramico, tessile, chimico e gomma plastica in corso di svolgimento presso il Centro di Formazione Marazzi a Sassuolo; siamo arrivati al quarto modulo di formazione (ogni modulo due giornate) del percorso iniziato in febbraio, proseguito a marzo e aprile e che si concluderà, nella parte didattica, alla fine dell’estate.
Ne parliamo con uno dei curatori del percorso, Fiorenzo Colombo, nella doppia veste di responsabile nazionale della formazione per conto della Femca e di Direttore di BiblioLavoro, l’Istituto culturale della Cisl Lombardia. Allora Colombo, come va questa iniziativa formativa?
Siamo nel caldo estivo e dalle finestre delle aule di formazione si intravedono gli effetti del solleone, oltre alla fatica del lavoro in questo settore produttivo (le ceramiche); quando abbiamo iniziato a febbraio c’erano cumuli di neve e le ruspe erano al lavoro nei piazzali per consentire l’agibilità degli stabilimenti. La dimensione del tempo è un fattore importante e non perdere le cose che ci capitano, paradossalmente, è uno degli elementi fondanti della formazione degli adulti. Il mantenimento dei saperi esistenziali è una delle dimensioni decisive della particolarissima nicchia che è rappresentata dalla formazione sindacale.
Siamo al quarto modulo, vedo dal programma dei due giorni che vi state occupando delle pratiche negoziali e della rappresentanza, anche attraverso simulazioni e casi concreti, oltre alla lettura dei testi che disciplinano le regole nelle aziende e dei contratti. Concretamente cosa fate?
In queste due giornate, con la presenza di diversi testimoni e con l’apporto di qualche specialista, intendiamo offrire l’incremento di conoscenze e consapevolezza nel ruolo di rappresentanza dei lavoratori: ad esempio, Claudio Arlati, responsabile formazione Cisl Emilia Romagna e un consulente di risorse umane, Giacomo Mazzoni, hanno animato una parte del corso con una serie di stimoli sulla comunicazione sindacale e in particolare negli stili negoziali. Come si gestiscono le piattaforme sindacali, come si conquistano i risultati nelle trattative, nei necessari compromessi che presidiano l’area degli accordi sindacali e le transazioni in generale? Tutto questo processo complesso è frutto di abilità e capacità relazionali, fino alle diverse aree che disciplinano la diplomazia. Gli accordi sindacali si realizzano attraverso buone relazioni, buoni comportamenti: alzare la voce e altre forme non garantiscono buoni risultati, anche se il conflitto è una dinamica che non può essere esclusa a priori.
Allora state insegnando le tecniche commerciali?
Assolutamente no, la tutela del lavoro, delle condizioni di lavoro, una riorganizzazione o un incremento della retribuzione collegata alla produttività e redditività aziendale è qualcosa di molto più complesso che vendere orologi o comprare cioccolatini (con tutto il rispetto per queste professioni): le relazioni sindacali sono figlie di processi relazionali molto complessi, occorre saper rendere conveniente il confronto tra interlocutori che rappresentano interessi diversi. Rendere interessante e conveniente confrontarsi e raggiungere intese, di questi tempi, non è molto di moda ma è l’unico e realistico modo per mandare avanti il Paese, a partire dai luoghi di lavoro. E’ il contrario del “mordi e fuggi”.
Imparare e gestire le negoziazioni sindacali fa parte di una dinamica decisiva per raggiungere risultati utili per i lavoratori e le imprese: riflettere, analizzare, discernere, ascoltare, decidere, assumersi responsabilità, il concetto di mediazione e potremmo continuare. Ecco, con questo quarto modulo concludiamo un lungo iter collegato all’area dei comportamenti, in un tempo in cui, forse, si tende a porre una eccessiva attenzione alle regole, anche se le virgole sono decisive. E infatti, come si suol dire, il diavolo si nasconde nei dettagli.
Sui libri non si studia, ci si esercita solo in gruppi e simulazioni?
Nella formazione sindacale sono presenti tutte le dimensioni dell’apprendere dai processi, compresa la dimensione della conoscenza, dell’acquisizione di nuove soglie di comprensione della realtà attraverso le diverse discipline: infatti ci si confronterà con Michele Del Fabbro, Segretario Cisl Emilia Centrale, sulla regole della rappresentanza dopo che in precedenza i partecipanti hanno letto individualmente e ne hanno discusso sui recenti accordi che disciplinano regole e contenuti del rappresentare il lavoro oggi.
Concluderemo questa parte sui comportamenti per introdurre l’ultima tematica, che verrà compiutamente affrontata nel modulo di fine estate, ovvero come mantenere e incrementare gli associati alla Cisl.
E con la Cgil che è vostra concorrente?
Ci stavo arrivando, nel senso che, unitamente ad un altro collaboratore BiblioLavoro, Luciano Gallardo (che si occupa in modo specifico di questo percorso e che verifica contenuti e dettagli direttamente con la Segreteria Femca di Modena e Reggio) introdurremo modalità e approcci per la gestione della competizione con le altre organizzazioni sindacali in occasione delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Aziendali, cioè le RSU. I consensi non si costruiscono all’ultimo momento, non sono frutto del caso: le lezioni devono essere preparate, poi la volontà popolare è sovrana, nelle forme e nei modi indicati dalle regole dei testi democratici convenuti.
Ma alla fine che giudica i risultati del percorso? Ci sono i voti?
A novembre i partecipanti presenteranno una propria piccola tesi individuale, costruita ed elaborata in queste settimane in relazione al procedere del corso; l’area tematica è stata scelta direttamente dai partecipanti, assistiti da tutor didattici per la stesura e le tesi rappresenteranno una modalità di autovalutazione innanzitutto. I temi scelti pescano nell’area della storia sindacale dei territori dell’Emilia, piuttosto che del lavoro, degli accordi aziendali o le proprie storie personali sotto il profilo professionale e sindacale, oltre che alle tematiche sociali dei territori stessi.
Pensare, elaborare, scrivere, spiegare accanto a chiarezza espositiva, semplicità, attribuzione di fonti ai documenti e alle affermazioni rappresenta un modo per imparare ad argomentare, categoria decisiva del nostro rapporto con la realtà.
Fare tutto ciò da parte di persone che normalmente fanno altro, è un risultato importante, rilevantissimo, molto di più di una valutazione scolastica spesso proclamata in modo autoreferenziale.
Sassuolo, 29 giugno 2015