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All’assemblea della FEMCA, che rappresenta i lavoratori dell’Energia, della Moda e della Chimica, hanno partecipato oltre 150 delegati rappresentanti dei territori delle due regioni Abruzzo-Molise. Durante il congresso sono intervenuti il Segretario nazionale della FEMCA, Sergio Gigli, il Segretario regionale generale CISL Abruzzo, Maurizio Spina e il Segretario dell’Organizzazione sindacale belga CSC, Rico Zara.
Nella relazione introduttiva il Segretario FEMCA CISL Abruzzo si è soffermato sulla crisi facendo il punto sulla situazione economica-occupazionale della Regione Abruzzo. “Oggi dopo quattro anni siamo ancora in piena crisi e lo scenario che si prospetta non è dei migliori, gli effetti di questa crisi è visibile a tutti e purtroppo nella nostra regione non ci sono segnali di ripresa nei nostri settori . Sono fortemente in aumento il ricorso agli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga e chiusure di realtà produttive”. Le difficoltà già emerse nel corso del 2011 nel 2012 si sono accentuate registrandosi quasi 25 chiusure di imprese al giorno, la produzione manifatturiera ha mostrato, complessivamente, una riduzione del 5,6%. Il calo della produzione ha interessato principalmente le piccole imprese (10-49 addetti) e quelle di maggiori dimensioni (più di 250 addetti) con una diminuzione, del 7,6% nel 2011 e dell’8,2% nel 2012. Per il 2013 la quasi totalità delle imprese prevede un ulteriore ristagno dell’attività di investimenti. L’Abruzzo sembra dunque ripiombare in una fase ciclica fortemente negativa ed i prossimi mesi saranno particolarmente delicati. Secondo i dati dell’ISTAT, per il 2012 l’occupazione in Abruzzo è diminuita di mille persone, passando dai 507 mila nel 2011 ai 508 nel 2012, ma dal 2008 ad oggi il mercato del lavoro abruzzese ha perso 10 mila occupati. “L’Abruzzo e il Molise sono penalizzati rispetto alle regioni più sviluppate a livello infrastrutturale, a cui si aggiunge l’incertezza politica e burocratica che danneggia fortemente il nostro tessuto produttivo”. In conclusione, Donatino Primante si è soffermato sul problema regionale della vecchia gestione politicizzata del Servizio Idrico Integrato in Abruzzo, riproponendo con forza “una riforma del sistema che porti alla creazione di un’unica Società di gestione pubblica dell’acqua, radicata sul territorio e affidata a tecnici liberi dalla politica, lontani da vecchie logiche del clientelismo e della spartizione delle poltrone che hanno portato questo settore al collasso”.
“E’ necessario un governo di larghe intese che affronti la riforma fiscale, istituzionale e i fattori di sviluppo. La politica deve assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini italiani e in modo particolare alle vittime innocenti della crisi”. E’ la riflessione di Sergio Gigli, Segretario generale della Femca Cisl, al Congresso delle due Federazioni di categoria regionali.
La presenza del Segretario dell’Organizzazione sindacale belga CSC, Rico Zara, ha permesso di aprire una riflessione sull’Europa e ha ricordato ai partecipanti che la Femca e la CISL Abruzzo hanno realizzato importanti iniziative, come il progetto Europeo chiamato APENACH (studio sulle ristrutturazioni Aziendali in Abruzzo e in Europa nel settore tessile abbigliamento) insieme ai nostri amici dei sindacati europei: CSC Belga, CFDT Francese, CGTP Portoghese e GWU maltese. In una situazione tanto drammatica sul piano economico e sociale, la crescita non può essere solo affidata a riforme strutturali, a costo zero, pur necessarie come liberalizzazioni, deregolazioni, semplificazioni, più o meno incisive e comunque dagli esiti incerti nel tempo. Occorre un’ Europa diversa, una nuova Europa che recuperi l’idea di una prospettiva comune, di un progetto condiviso dai cittadini con un grande impegno per integrare tutte le identità. Occorre un’Europa con regole chiare per tutti, un
Europa solidale che guardi al futuro con nuove politiche di sviluppo e crescita, sia nei nuovi settori della green economy che in quelle tradizionali nel rispetto del territorio e dell’ambiente.
Se gli Stati nazionali sono impegnati nel rigore, è l’Unione Europea che deve intestarsi le politiche della crescita.
Il congresso ha rappresentato per la FEMCA CISL Abruzzo e Molise un’occasione importante di riflessione su temi economici ed occupazionali, ma anche sulla riforma organizzativa per una nuova struttura sindacale capace di rispondere alle sfide e alle priorità del cambiamento.