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Dai sindacati un giudizio positivo che “conferma – commentano Emilio Miceli, Sergio Gigli, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil – il valore della sua politica industriale di cui l’Italia non può fare a meno, della contrattazione salariale di secondo livello e il miglioramento del sistema di relazioni sindacali, senz’altro utile per le piattaforme in itinere per i rinnovi contrattuali dei settori chimico ed energia e petrolio”. “Certo, anche nel premio di partecipazione – proseguono Miceli, Gigli e Pirani – si è fatto sentire l’effetto del drastico calo del prezzo del greggio”.
Ma veniamo all’intesa – basata su obiettivi di redditività (ebidta del Gruppo) e indici di produttività di sito da definirsi entro settembre – che introduce un grosso elemento di novità: contrariamente al passato, il premio diventa unico per tutto il Gruppo Eni.
Quanto all’anno 2014, pur in presenza – si diceva – di un difficile periodo economico che ha negativamente condizionato i risultati del Gruppo, le parti hanno concordato di corrispondere gli stessi valori erogati nell’anno precedente.
Per gli anni 2015 e 2016 il valore medio di riferimento del premio assumerà una nuova articolazione che prevede la determinazione di nuovi valori economici composti dalla redditività del Gruppo e la produttività specifica di singolo business o sito: in quest’ultimo caso varieranno in ragione del raggiungimento degli obiettivi prefissati di produttività. Le parti stimano che, secondo gli andamenti economico-produttivi di Eni, il valore tendenziale del premio nel 2015 possa raggiungere un valore prossimo ai 2000 euro. L’accordo prevede inoltre il consolidamento a livello individuale di una quota salariale, pari alla differenza del valore erogato per il premio di partecipazione 2013 e quanto realizzato per l’anno 2014.
Infine l’intesa prevede un successivo confronto, da realizzarsi entro il mese di settembre, per individuare le soluzioni idonee rivolte ai neo-assunti. “Una questione prioritaria questa dei giovani – concludono i leader sindacali – da risolvere positivamente”.
Roma, 25 giugno 2015