07/11/2014
Eni, Gela. Da petrolchimico a bioraffineria

Il gruppo petrolifero metterà sul piatto complessivamente oltre 2 miliardi di euro in quattro anni e così il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, parla di “investimento strategico per la Sicilia, per il sistema energetico nazionale e per la difesa dei livelli occupazionali”.
Dopo l’intesa di massima raggiunta alla fine di luglio al termine di un lungo braccio di ferro tra azienda e sindacati, con tanto di scioperi lungo la Penisola, l’impianto di Gela può dunque ripartire, come ha spiegato l’ad del colosso petrolifero, Claudio Descalzi, “con un nuovo piano di sviluppo economicamente sostenibile”. L’accordo non riguarda, infatti, solo il sito di Gela, ma più
in generale l’attività del gruppo sull’isola. Il piano prevede infatti, come ha spiegato l’Eni, “nuove e importanti iniziative industriali volte a sviluppare il settore upstream sul territorio siciliano”: in sostanza, quindi, il gruppo petrolifero potrà avviare nuove attività di esplorazione e produzione di idrocarburi in Sicilia, sia su terra che in mare, ma anche valorizzare i campi che sono già in esecuzione. È inoltre prevista la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti.
A sottoscrivere il testo, “limato fino all’ultimo”, tutte le parti interessate dalla lunga vertenza: la Regione Sicilia con il presidente Rosario Crocetta, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, l’Eni, Confindustria Sicilia, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e le Rsu. Tutti soddisfatti, dunque, a partire dai sindacati che portano a casa non solo tutti i posti di lavoro dell’impianto, ma anche quelli dell’indotto. “È davvero importante e positivo il protocollo
firmato al Mise – dichiara il leader Cisl, Annamaria Furlan – per la riconversione “verde” ed il rilancio industriale del sito petrolchimico di Gela. Si tratta di un accordo molto innovativo ed un modello di sviluppo industriale per tutto il paese che salvaguarda l’occupazione in una delle aree più deboli del paese con una piena condivisione di tutte le parti. Speriamo che non resti un fatto isolato e che ci siano altri investimenti per dare una prospettiva di sviluppo e di crescita al paese”.

“L’investimento per trasformare il polo industriale di Gela in polo green, è un grande risultato, perchè la Sicilia ha bisogno come l’aria di economia produttiva e crescita economica”. Così, all’indomani della firma, Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia e neo-componente della segreteria nazionale Cisl, ed Emanuele Gallo, segretario Cisl per il comprensorio di Caltanissetta-Agrigento-Enna.
L’accordo, sostengono Bernava e Gallo, frutto di un negoziato che ha visto in questi mesi la mobilitazione dei lavoratori, conferma che “il confronto tra le parti è la via maestra per trovare soluzioni a situazioni complesse. Governo regionale e nazionale ne tengano conto. Sempre”. Ma il protocollo sottoscritto al Mise, rimarcano i due sindacalisti, è importante anche perchè recupera i lavoratori dell’indotto alla prospettiva di sviluppo del territorio”. Pertanto, “ora sono necessari e urgenti strumenti di sostegno al lavoro e al reddito, ben governati. E un iter veloce delle autorizzazioni per avviare gli investimenti: due fronti nei quali sia il governo regionale che quello nazionale devono mostrare adesso il massimo di efficienza e di correttezza rispetto agli accordi assunti”.

da Conquiste del Lavoro

Intervista a Sergio Gigli

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