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“Siamo preoccupati dalle ipotesi di cessione di un’ulteriore quota azionaria dell’Eni da parte del Tesoro nel quadro del piano privatizzazioni allo studio sul tavolo del Consiglio dei Ministri”.
E’ quanto dichiara Sergio Gigli, segretario generale della Femca Cisl, rispetto all’eventualità della vendita della quota del 4% che frutterebbe alla Casse dello Stato circa 2,6 miliardi di euro.
“La cessione di quote azionarie dell’Eni metterà in discussione la guida italiana della Compagnia petrolifera compromettendo la sicurezza energetica nazionale – aggiunge Gigli – e sta allarmando i 75 mila dipendenti che assicurano alla nostra Compagnia impegno, professionalità e risultati concreti. Fare cassa con l’Eni in questi termini non ha senso, ci auguriamo di avere al più presto il ritiro del provvedimento da parte del Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni e invece, da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, la presentazione di un progetto di politica industriale”.
Roma, 28 ottobre 2013