Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
”L’incontro di oggi alla presidenza del Consiglio si è concluso senza nessun accordo, ma l’Eni, presente l’ad Scaroni, ha confermato dinanzi al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta che la raffineria non chiuderà, che si tratta solo di 6 mesi di cassa integrazione, ripartirà dal primo maggio 2012 e non si fermerà sino a 31 dicembre 2015. Nel frattempo si lavorera’ per rendere competitiva la raffineria e darle un futuro oltre il 2015”.
Così il segretario generale della Femca Cisl di Venezia Massimo Meneghetti commenta l’esito dell’incontro lla presidenza del Consiglio sul futuro della raffineria Eni di Porto Marghera. ”A tal proposito – spiega – il Governo che oggi ha assunto il ruolo del “garante istituzionale”, ha concesso l’apertura già oggi con un incontro, di un tavolo nazionale sulla raffinazione, di un tavolo sindacale sulla politica industriale e gli investimenti relativi alla divisione R&M, oltre a un tavolo locale che gestica la fase attuale e che determini le azioni e gli strumenti da attuare per dare prospettive di lungo termine per il consolidamento e il rilancio del sito di Porto Marghera traguardando il 2015”.
“Ora faremo un passaggio con i lavoratori e decideremo se e quando avviare il confronto con l’Eni per garantire prospettive industriali di lungo periodo al sito di Porto Marghera e ai suoi lavoratori – conclude. Ad Eni, per garantire la correttezza del confronto, ribadiamo la necessità di mantenere tutto fermo almeno sino a quando le parti non giungeranno ad una possibile intesa a tal proposito”.
(25 ottobre 2011 – da Conquiste del Lavoro)