24/07/2012
Farmindustria e sindacati. Allarme per occupazione settore chimico-farmaceutico

Le parti sociali esprimono “forte preoccupazione per gli effetti devastanti sul piano occupazionale che le misure del decreto spending review rischiano di avere sull’industria farmaceutica in Italia.

Roma, 23 luglio 2012 . Farmindustria e sindacati del settore chimico-farmaceutico (Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil) hanno inviato oggi congiuntamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Professor Mario Monti, e al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Professor Vittorio Grilli, sugli effetti che le misure del decreto sulla spending review rischiano di avere sull’industria farmaceutica e sull’occupazione.

Farmindustria e le Organizzazioni Sindacali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uilcem-UIL, nell’ambito di una analisi congiunta, esprimono la propria fortissima preoccupazione per gli effetti devastanti sul piano occupazionale che le misure del decreto spending review avranno sull’industria farmaceutica in Italia.

Un’industria che: è secondo produttore in Europa, dopo la Germania, rappresenta una delle leve di crescita del Paese e, con i suoi 65.000 addetti altamente qualificati e i 2,4 miliardi investiti ogni anno, è prima per attività manifatturiera nell’hi tech e per investimenti esteri sul territorio.

Ancora una volta la spesa farmaceutica pubblica, che rappresenta solo il 15% di quella sanitaria, è chiamata a pagare il 40% dell’intera manovra.
Un importo assolutamente insostenibile dal punto di vista industriale per un settore che ha già contribuito alla riduzione della spesa in Sanità per 11 miliardi negli ultimi 5 anni e ha perso 10 mila addetti dal 2006 a oggi.

Le conseguenze per le imprese sono chiare: disinvestimenti, delocalizzazioni e l’aggravarsi di ristrutturazioni e crisi aziendali già aperte, come nei casi di Pfizer a Catania e Ascoli Piceno e Sigma Tau a Pomezia. Crisi cui se ne aggiungeranno inevitabilmente altre, con conseguenze occupazionali a breve per migliaia di lavoratori.

Non vorremmo che si ripetessero anche per la farmaceutica gli errori commessi nei decenni passati con l’industria chimica, con una riduzione della capacità produttiva che l’Italia non ha più saputo riconquistare.

Per evitare che tutto ciò accada chiediamo l’intervento del Governo nell’iter legislativo di conversione in legge del decreto sulla spending review affinché la portata delle norme riguardanti la farmaceutica sia attenuata.

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