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Nell’ultimo mese con la nomina del nuovo A.D, Claudio De Scalzi, il gruppo ENI ha subito un forte cambiamento rispetto alla sua struttura originaria, andando a costituire un nuovo modello organizzativo che di fatto inserisce in un unico contenitore tutte le attività industriali del gruppo, considerate poco redditizie.
In questo scenario, nel giro di poco tempo, l’ENI ha comunicato alle segreterie nazionali la scioccante volontà di chiudere ben 4 raffinerie: Gela, Taranto, Livorno e Porto Marghera, insieme allo stabilimento chimico di Priolo, realizzando di fatto i presupposti per la definitiva scomparsa della chimica in Italia.
A seguito di questa comunicazione il giorno 18 Luglio u.s. il coordinamento sindacale nazionale del gruppo ENI alla presenza dei Segretari Generali di Filctem, Femca e Uiltec hanno deciso di dichiarare una giornata di sciopero per il 29 Luglio p.v., con un presidio c/o Montecitorio.
Le federazioni di Sassari aderiscono convintamente allo sciopero e al contempo rivendicano la totale realizzazione del progetto di Chimica Verde a Porto Torres.
Deve immediatamente prendere il via la costruzione della centrale a biomasse, autorizzata dalla RAS lo scorso mese di maggio, un investimento da oltre 250ml di €, che non può rimanere slegato dall’intero progetto, in quanto ne costituisce parte essenziale.
Si deve realizzare la costruzione dell’impianto crascing, investimento da 40/50 ml di € in sostituzione dell’impianto biofillers che ENI ha proposto ufficialmente al Mise 2 anni fa. Con urgenza deve prendere il via la terza fase del progetto così come prevista dal protocollo del 26 maggio 2011, un investimento da 300ml di €, capace di finalizzare l’insieme del progetto, che non può e non deve esaurirsi con quanto realizzato fino a oggi.
Per queste ragioni, martedì 29 tutti i lavoratori del gruppo ENI dello stabilimento di Porto Torres sciopereranno contro le scelte della multinazionale.
Per queste stesse ragioni chiediamo alle istituzioni locali, all’assessore all’industria e al Presidente della giunta regionale di avviare un proficuo pressing istituzionale sull’ENI e sul governo, per garantire a Porto Torres il futuro industriale condiviso nel protocollo di Chimica Verde ed evitare che detti investimenti possano diventare merce di scambio…………..
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