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Comunicato stampa
Gigli (Femca Cisl) a De Vita: “Ci dica quali sono le quattro – cinque raffinerie da chiudere”
“A proposito dell’allarme lanciato dal Presidente dell’Unione petrolifera dott. Pasquale De Vita sulla probabile chiusura di quattro
– cinque raffinerie sarebbe opportuno che lui dicesse quali sono, altrimenti dovrebbe aprire un tavolo per definire una strategia con le
Organizzazioni Sindacali, in grado di difendere l’attività produttiva e l’occupazione”.
Lo sostiene in una nota Sergio Gigli, Segretario generale della FEMCA-Cisl in merito ad alcune dichiarazioni del presidente De Vita in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nei giorni scorsi. “Non vi è alcun dubbio che il sistema della raffinazione in Italia e più
in generale in Europa, sia in crisi.- sottolinea Gigli- Ci sono studi che prevedono che entro il 2050 si chiuderanno nel mondo 100
raffinerie”. “A questo proposito – aggiunge – è necessario chiarire che FEMCA CISL da tempo sostiene che il problema della riduzione del
consumo di carburanti non è determinato da crisi congiunturali, ma da crisi strutturali, si costruiscono motori che consumano di meno,
avanzano carburanti alternativi Bio e Gpl, aumentano le automobili con motori elettrici”.
“Noi crediamo – conclude Sergio Gigli – che il problema della crisi della raffinazione non sia risolvibile chiudendo le barriere per
difendere la nostra industria dai produttori dei Paesi emergenti, come sostiene il dott. De Vita, infatti non vedo navi cinesi che
introducono nel nostro Paese prodotti raffinati”.
Roma, 24 ottobre 2011
Ufficio Stampa Cisl