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All’assemblea hanno partecipato la presidente della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e gli assessori Bolzonello, Panontin e Panariti, una cinquantina di sindaci o loro delegati, in rappresentanza di tutti i comuni dove risiedono i circa 500 addetti dello stabilimento a rischio chiusura, il delegato del vescovo e i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil. “«Da questa fabbrica – hanno ammonito i sindacalisti – non uscirà la tecnologia e siamo disposti ad arrivare a occuparla se avvertiremo il rischio di trasferimento di impianti”. I rappresentanti dei lavoratori hanno anche chiesto alla Regione un sostegno concreto alle politiche attive del lavoro sottolineando l’unità del territorio, schieratosi a difesa del mantenimento dell’azienda.
“Se oggi chiude Ideal Standard – hanno concluso – domani toccherà ai colossi dell’elettrodomestico, in un percorso gravissimo di spoliazione del territorio delle sue storiche attività produttive”.
“Siamo in costante contatto con il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, a cui abbiamo chiesto di riaprire il tavolo che già stamani vedrà, a Roma, impegnate le segreterie nazionali dei sindacati”. Lo ha annunciato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a Zoppola, a margine dell’assemblea pubblica all’Ideal Standard.
“Parallelamente – ha aggiunto – la Regione aprirà un tavolo locale per convocare l’azienda. Le scelte di Ideal Standard sono certamente precedenti all’insediamento del ministro Zanonato ma sono anche convinta che il Ministro non farà pesare la propria provenienza geografica. Qui stiamo semplicemente parlando di scelte scellerate da parte dell’azienda”.
Da Conquiste del Lavoro