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Grave ed irresponsabile la decisione di Ideal Standard di uscire dall’Unione industriali di Pordenone perché rischia di pregiudicare lo stato della trattativa. Siamo difronte all’ennesimo colpo di scena che arriva in un momento delicato della vertenza: il giorno 8 luglio è previsto un incontro presso la provincia di Pordenone a completamento della procedura di mobilità, in ballo c’é il destino di 450 famiglia e il futuro del sito industriale di Orcenico. Appare chiaro a tutti che siamo di fonte ad una evidente operazione strumentale che tende a giustificare l’incapacità e l’inaffidabilità del gruppo dirigente a tener fede agli impegni assunti nelle varie sedi istituzionali.
Un’incapacità a gestire i rapporti con le istituzioni e i presidi territoriali, un continuo rimescolare di posizioni con un “avanti e indietro” che ha demolito sin qui ogni futuro per la fabbrica.
Nei fatti questa operazione conferma la strategica determinazione ad attuare quanto da tempo pianificato dal management italiano: chiudere lo stabilimento di Orcenico, scappare dalle responsabilità sociali ed economiche di tale azione, scaricare sulla collettività e lasciando al territorio la gestione degli effetti nefasti.
Unindustria Pordenone ha avuto il “torto” di rappresentare all’azienda istanze e valori di un territorio, lavorando alla coesione sociale, offrendo anche la possibile via alla rinascita di una storia industriale che la provincia di Pordenone non poteva e non può perdere.
CGIL CIL e UIL non possono che ricordare le tappe e gli impegni che la Regione FVG , la Provincia sin al Comune di Zoppola hanno messo a disposizione della società per garantire condizioni economiche e industriali tese al mantenimento del sito.
Non possiamo accettare che Ideal Standard, mentre dichiara ogni disponibilità a rendere percorribile tutte le strade per garantire dipendenti e territorio, nei fatti e nei comportamenti utilizza metodi intimidatori per allontanare ogni via praticabile alla soluzione del problema.
CGIL CIL UIL provinciali e di categoria, richiamano le istutuzioni locali e il Governo perché intervengano immediatamente; perché si faccia chiarezza su una condotta inaccattabile che ha l’obiettivo di “rubare” alle persone e alla storia industriale ogni possibile futuro.
Non permettiamo che Ideal Standard porti a compimento questo scempio.
http://idealscala.org/2014/07/04/comunicato-stampa-cgil-cisl-uil-pn/
Pordenone: 4 luglio 2014