Comunicato stampa

L’articolo pubblicato oggi su Il Corriere della Sera, a firma del dott. Fabio Tamburini, sulla riorganizzazione che il nuovo Amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, intende realizzare con l’obiettivo di risparmiare 1 miliardo in due anni, “va attentamente valutato”.

“In primo luogo, il Ceo di ENI – dice Sergio Gigli, segretario generale della Femca Cisl – dovrebbe farci capire se intende mantenere con i lavoratori e le proprie rappresentanze un solido rapporto di relazioni industriali: le stesse che hanno garantito all’Eni e ai suoi lavoratori di affrontare con tranquillità la grave crisi che ha colpito l’intero settore”.

“Mi sembra opportuno che si debba contenere la spesa attraverso un processo riorganizzativo (come ad esempio gli approvvigionamento del gas e non solo gli appalti) – aggiunge Gigli – ma ritengo che sulla situazione del settore industriale e della chimica debbano essere rispettati tutti gli impegni che Eni e i Sindacati hanno sottoscritto, al fine di recuperare i ritardi che il processo di innovazione ha accumulato per un lungo periodo. E proprio per questo l’ENI e l’Italia, in questo momento storico, non si possono permettere di avviare un processo di dismissioni di attività industriali come avvenuto in passato”.

“Al contrario – sottolinea ancora Gigli – il processo di modernizzazione avviato con Versalis verso la Chimica Verde va accelerato e completato nei siti di Porto Torres, Priolo, Marghera, Ravenna. Un’impostazione e un ragionamento identici vanno fatti anche per gli investimenti concordati nelle raffinerie. In sostanza, il dott. Claudio Descalzi dovrà dirci al più presto se vorrà mantenere con i lavoratori e i Sindacati un proficuo rapporto di relazioni industriali e dare continuità al processo di modernizzazione del suo sistema industriale”.

Roma, 22 maggio 2014