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E’ da questa paradossale affermazione che proviamo ad articolare un ragionamento al fine di ricondurre la rappresentazione dei fatti per come veramente avvenuto e non per come invece artatamente si sta cercando di fare mistificando la realtà degli stessi. Alla luce anche dell’esperienza ormai maturata, abbiamo ormai da tempo acquisito la consapevolezza che è molto complicato in un contesto come quello difficile di Reggio Calabria svolgere una qualsiasi attività, ivi compresa quella sindacale, la nostra, in una logica di rispetto e salvaguardia degli interessi collettivi e non di pochi, per come dovrebbe essere in una società civile degna di questo nome. Assunto questo più che scontato principio, affermiamo che purtroppo, però, nostro malgrado, lo stesso non trova sempre riscontro nella città di Reggio Calabria.
Ci è stato comunicato infatti che il 14 marzo ’16, i 43 lavoratori assunti con contratto a tempo determinato di un mese, con un accordo sindacale siglato da FILCTEM Cgil e FEMCA Cisl, per completare le 85.000 letture dei contatori dell’acqua per conto del Comune, verranno licenziati dopo soli 5 giorni dalla loro assunzione. Provando a ripercorrere a ritroso la vicenda che ci ha visti impegnati come organizzazione sindacale, ci sembra assai improbabile, in questo torbilion di notizie, che il management della Rheggion – Acciona abbia messo in moto unilateralmente, senza nessuna richiesta, e, soprattutto garanzie da parte del Comune tutto questo percorso con 43 assunzioni, che anche se solo per un mese hanno evidentemente un costo non indifferente. Ricordiamo che entro il 31 marzo dovranno essere completate le 85.000 letture reali dei contatori cosi per come disposto dall’Autority per l’Energia, Acqua e Gas.
Se così fosse non avremmo esitazione alcuna ad affermare che ci troveremmo difronte a incauti e sprovveduti dilettanti. E allora, ci domandiamo, quale è la reale motivazione di tutta questa paradossale situazione di cui di fatto, a pagarne le conseguenze sono ancora una volta solo e soltanto i lavoratori? Per concludere permetteteci una considerazione amara. Per oltre un anno siamo stati impegnati come FEMCA Cisl affinché le riassunzioni dei 64 ex lavoratori Idrorhegion avvenissero nel rispetto dei criteri oggettivi previsti dalla legge, e nessuno, ivi compresi i rappresentanti del Comune, ci ha sostenuti in questa solitaria rivendicazione. Adesso con un sussulto di coscienza improvviso, che ci pone non pochi interrogativi, ci si chiede quali siano stati i criteri adottati per le assunzioni dei 43 lavoratori succitati per neanche un mese. Sarebbe bastato leggere il verbale di accordo sottoscritto con le sigle sindacali, compresa la nostra, per avere la risposta.
Ci aspettiamo a questo punto che si faccia chiarezza sulla vicenda e soprattutto si porti a conoscenza dell’opinione pubblica delle reali conseguenze che la determinazione assunta provocherà. Chi leggerà i contatori entro fine mese? Cosa succederà se non verranno eseguite le letture nei tempi previsti dall’Autority ?