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Il fondo americano Jh Partners, che possiede il marchio dal 2007 e ha tra i suoi fondatori alcuni degli atenei statunitensi più prestigiosi, ha infatti sostenuto che su 596 dipendenti l’azienda può assicurare lavoro a meno della metà di loro, dichiarando 307 esuberi a Bologna più 2 nelle sedi di Milano. Esuberi che già ora costringono 250 dipendenti di Bologna a dosi massicce di cassa integrazione, che evidentemente non è servita a superare le difficoltà attraversate dall’azienda.
I lavoratori hanno deciso di utilizzare modalità di protesta diverse tra i vari settori. La prossima settimana verrà inoltre organizzato un incontro pubblico cui verranno invitati partiti e istituzioni con l’obiettivo di affrontare congiuntamente la gravissima crisi in cui versa un’azienda storica del bolognese, ossia “chiedere un piano industriale di sviluppo, dire no ai licenziamenti e chiedere la proroga della cassa integrazione speciale», scrivono i lavoratori in un comunicato.
LEGGI aggiornamento del 30/12/2012
LEGGI aggiornamento del 29/12/2012