19/06/2013
Lombardia, report sui Fondi Pensione intregrativi

Previdenza, una scelta sempre importante e responsabile

Da poco sono state pubblicate la Relazione Annuale della COVIP ed il Rapporto della Ragioneria Generale delle Stato; due interessanti studi riguardanti la previdenza italiana ed il futuro dei cittadini.

Dalla relazione della COVIP si evince come i fondi negoziali nel 2013 hanno avuto una flessione di iscritti (derivanti anche dai dati macroeconomici ed occupazionali negativi) contro un sensibile aumento dei fondi aperti e dei PIP (Piani Individuali Pensionistici). In termini di percentuale i numeri sono: Fondi negoziali –1,2 %, Fondi aperti +3,7 %, PIP +22,4 %.

Mentre in termini di raccolta di denaro i numeri assumono una maggior consistenza: Fondi negoziali +19,4 %, Fondi aperti +20,5 %, PIP +36,4 %. Ma un dato molto allarmante che emerge dalla relazione è l’insolvenza di molti iscritti; il dato, forse, va collegato alla crisi economica in cui viviamo che colpisce aziende e lavoratori.

Interessante è analizzare la percentuale di lavoratori che aderiscono ai fondi chiusi, dalla tabella si evince come in alcuni settori l’adesione è alta, mentre in altri i lavoratori sembrano disinformati sulla situazione pensionistica.

Fondo

% Iscritti

Fondo

% Iscritti

Fondenergia

90.0

Foncer

53.0

Fonchim

78.0

Previmoda

15.2

Pegaso

60.2

Fondapi

7.8

Fopen

93.1

Fondo Gomma Plastica

51.5

In merito ai costi che l’iscritto deve sostenere e si vede come i fondi negoziali siano decisamente più convenienti dei fondi aperti o dei PIP.

Costi dei fondi (Indicatore Sintetico dei Costi) in %

Fondo

2 anni

5 anni

10 anni

35 anni

Negoziale

1.0

0.5

0.4

0.2

Aperto

2.1

1.4

1.2

1.1

PIP

3.5

2.3

1.9

1.5

Questi sono solo alcuni degli interessanti dati forniti dalla COVIP che collegandoli con il Rapporto della Ragioneria Generale delle Stato, creano una visione molto più ampia.

Il Rapporto illustra con molta chiarezza le previsioni di spesa che lo Stato sosterrà per le pensioni e l’assistenza socio-assistenziale.

Per quanto riguarda la spesa pensionistica viene evidenziato come l’elevamento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, l’adeguamento dell’accesso alla pensione con le speranze di vita, ma soprattutto l’impatto della revisione dei coefficienti di trasformazione (il delta fra ultimo stipendio e pensione) abbiano portato ad un risparmio per lo Stato a sfavore dei futuri pensionati.

In merito alla spesa sanitaria, i risparmi derivano dal ridimensionamento delle farmacie ospedaliere, dal contenimento dei prezzi per il personale e per le attrezzature. E lo scenario socio-sanitario proietta analisi demografiche che richiedono qualche riflessione per il cambiamento della società nel prossimo futuro.

Da leggere con particolare attenzione è la parte riguardante la spesa pubblica rivolta agli anziani ed ai disabili non autosufficienti, meglio nota come LTC, che nel futuro avrà un ruolo sempre più importante.

Ed è proprio parlando della LTC che emerge la lungimiranza dei nostri fondi pensione in quanto la LTC (opzione che nel caso della perdita di autosufficienza permette il raddoppio della rendita) è una delle possibilità strategiche offerte che gli aderenti ai fondi potranno scegliere.

Dopo quanto pubblicato da COVIP e dalla Ragioneria dello Stato, l’adesione ai fondi pensione, si sta rivelando sempre di più, una scelta indispensabile per la copertura del proprio futuro ed il benessere dei propri cari.

R.B.

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