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La Cisl di Milano sottolinea come la decisione “cancella una storia lunga oltre 50 anni”.
Per protestare contro la decisione dell’azienda i sindacati hanno organizzato, unitariamente, il presidio: “L’azienda – osserva Salvatore Di Rago, segretario della Femca Cisl milanese – ha i conti in ordine e, nonostante la crisi, ha chiuso il bilancio globale 2012 in netto positivo. La decisione di chiudere la sede di Milano è assolutamente ingiustificata ed è dettata solo dalla volontà di massimizzare i profitti, senza preoccuparsi del dramma umano e famigliare di chi verrà buttato in mezzo alla strada e resterà senza lavoro”.
La procedura di mobilità, anticamera del licenziamento, è stata aperta lo scorso 25 marzo per due società del Gruppo: la Unilever Italy Holdings (79 addetti a tempo indeterminato e 17 a tempo determinato) e la Unilever Italia Logistics (16 dipendenti a tempo indeterminato e 8 a tempo determinato). Le parti hanno già avuto un primo incontro in Assolombarda lo scorso 27 marzo, mentre un altro è previsto per il 9 aprile e se non ci saranno ripensamenti, i licenziamenti scatteranno a partire dal 10 giugno. “I lavoratori – si legge sulla nota sindacale – chiedono a tutte le forze politiche e al sindaco Pisapia di intervenire, per quanto è nelle loro possibilità, per respingere un altro attacco all’occupazione e al sistema produttivo e industriale di Milano”.
Da Conquiste del Lavoro