15/03/2021
Multinazionale Socotherm: rischio chiusura per stabilimenti italiani, attesa della convocazione tavolo di crisi in Veneto

L’incontro decisivo sarà convocato nei prossimi giorni dalla Regione Veneto: Socotherm, multinazionale attiva nel settore del rivestimento tubi per il settore oil and gas con due siti in Italia, uno in Veneto, ad Adria (Rovigo) e uno in Sicilia, a Pozzallo (Ragusa), dovrà far conoscere le sue reali intenzioni riguardo al mantenimento degli stabilimenti nel nostro Paese. “Richiameremo nuovamente l’impresa al senso di responsabilità per la salvaguardia delle fabbriche in Italia”, afferma Enrico Rigolin della Femca Cisl Padova Rovigo.

La vicenda è complessa. Gli 80 dipendenti di Adria, in cassa integrazione da un anno, sono col fiato sospeso. La multinazionale Shawcor, con sede in Canada, non ha ancora svelato le sue carte. Se da un lato annuncia di essere ferma per mancanza di commesse, dall’altro si evince dai bilanci societari 2018 e 2019 come Socotherm Adria abbia finanziato la casa madre per oltre 17 milioni di euro, somme che sono state versate alla sede canadese a titolo di finanziamenti fruttiferi a medio e lungo termine.

“Allo stesso tempo – spiega Rigolin – sappiamo che l’azienda italiana Saipem, leader nelle attività di ingegneria, di perforazione e di realizzazione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture, ha concluso un nuovo contratto da 1,7 miliardi di dollari chiamato North Field Production Sustainability, in Qatar: ci chiediamo se per questa importante commessa, i cui tubi sono prodotti in Germania, Shawcor abbia messo in campo anche il sito di Adria affinché concorra all’aggiudicazione di questa commessa. Così come accaduto nel recente passato per la commessa “Barzan”, aggiudicata e portata a termine da Socotherm e destinata anch’essa al Qatar, che ha consentito ad Adria di produrre costantemente e a pieno regime, arrivando a impiegare oltre 200 persone”.

Il tavolo di crisi che coinvolge Socotherm, parti sociali e istituzioni verrà convocato dalla Regione Veneto nei prossimi giorni. “Chiederemo conto all’azienda – dice Rigolin – circa i reali piani riguardo al futuro dello stabilimento di Adria e alle intenzioni di partecipare all’aggiudicazione della commessa in Qatar, ma soprattutto un impegno chiaro per la preservazione dei siti produttivi italiani”.

In particolare, per il rappresentante della Femca, sono evidenti le potenzialità finanziarie, economiche e produttive dello stabilimento di Adria, “alla cui perdita il nostro territorio non si arrende. Abbiamo versato oltre 17 milioni di euro, già dimostrato di saper rivestire grandi quantità di tubi in commesse importanti per clienti come Saipem: Shawcor non può temporeggiare oltre, è insostenibile la condizione di cassa integrazione in cui permangono da oltre un anno i lavoratori e riteniamo che nessuna motivazione possa legittimare lo smantellamento di un sito di tali dimensioni qual è Adria per il territorio del Polesine”.

L’articolo pubblicato su Conquiste del Lavoro in data 12 marzo 2021

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