04/07/2014
OGGI, A BOLOGNA, RIUNITI IN FORMA CONGIUNTA I CONSIGLI GENERALI REGIONALI FEMCA E FIM DELL’EMILIA ROMAGNA

L’avvio di una nuova Federazione dell’Industria della Cisl ha fatto oggi a Bologna un altro passo avanti decisivo. Difatti, nella sede della Cisl regionale, sotto la presidenza del segretario generale della Cisl Emilia Romagna, Giorgio Graziani e alla presenza del segretario generale nazionale della Femca Cisl, Sergio Gigli e del segretario generale nazionale della Fim Cisl, Giuseppe Farina, si sono riuniti i consigli generali regionali delle due categorie. Un altro mattone del progetto Cisl di riorganizzazione e di accorpamento delle proprie federazioni, un altro passo avanti per adeguare le forme e i contenuti dell’azione del sindacato ai mutati contesti del mondo produttivo e del lavoro.

Un dibattito partecipato e consapevole, in un clima di concordia e serenità, che ha preso le mosse da una introduzione congiunta dei due segretari generali Femca e Fim regionali, Maria Luisa Toschi e Giovanni Caruso, e si è nutrito degli argomenti e delle questioni poste da dodici interventi di dirigenti Fim e Femca in rappresentanza dei sei territori della regione. Lavoro, industria, ruolo dei delegati, cambiamento…. sono stati un po’ il leitmotiv della mattinata.

E proprio l’importanza di cambiare è stato uno dei temi su cui ha posto l’accento Giuseppe Farina. “Oggi tutti parlano di cambiamento – ha detto – ma il vero valore aggiunto è l’efficacia e la solerzia con cui si riesce a metterlo in campo. In anni in cui la Cisl è stata l’unica grande organizzazione a fronteggiare la crisi con coesione e coerenza nelle decisioni assunte, l’unificazione tra Fim e Femca rappresenta una grande opportunità per la valenza strategica che incarnano queste due categorie, per il rapporto e il legame privilegiato che hanno con i delegati all’interno delle fabbriche”. “Non sono tempi per organizzazioni fragili e deboli, la grande responsabilità che ha il sindacato in questo momento esige forza e coraggio. Una grande responsabilità che scaturisce dal fatto che noi e l’impresa siamo gli unici soggetti in grado di valutare realmente i cambiamenti che attraversano il tessuto industriale ed economico di questo paese”.

Sulla stessa linea, in un clima di coesione, l’intervento di Sergio Gigli, che ha puntato l’attenzione soprattutto sull’importanza degli iscritti e sul ruolo del sindacato da difendere. “Finora – ha sottolineato il segretario generale della Femca – gli iscritti si rivolgevano a noi per chiedere principalmente tutela e rappresentanza, ora si rivolgono al sindacato per chiedere anche affidabilità e stabilità”. “Per garantire questi basilari fattori e, nel contempo, per difendere questo pezzo di democrazia che abbiamo conquistato e che si chiama sindacato – ha continuato Gigli – noi dobbiamo essere un esempio. Un esempio in cui il riconoscimento non viene dal ruolo che si occupa, ma dalla competenza e dall’autorevolezza che si conquista in fabbrica”. Da qui ha preso le mosse l’ultimo passaggio delle conclusioni di Gigli, in cui ha ricordato “l’importanza della formazione non solo per quadri e dirigenti, ma anche per delegati”.

Ed è proprio da questa classe dirigente, e dai circa 900 delegati che la Femca e la Fim dell’Emilia Romagna hanno nei luoghi di lavoro, che la nuova Federazione dell’Industria muove i primi passi in questa regione. Da domani le due federazioni regionali proseguiranno il percorso intrapreso per essere protagoniste di questa sfida.

LEGGI congiunta FEMCA-FIM regionali

Bologna, 4 luglio 2014

introduzione lavori
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