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Accompagnamento alla pensione, fuoriuscita incentivata, cassa integrazione straordinaria. Per le misure con cui gestire la mobilità degli 84 dipendenti della Pfizer Catania c’è l’accordo definitivo. Lo “sta bene” è arrivato dall’assemblea dei lavoratori che si è svolta lunedì sera nello stabilimento etneo. L’ipotesi era stata siglata all’Ufficio del lavoro dalle segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uilcem Uil e Ugl Chimici con le Rsu da un lato e la direzione Pfizer dall’altro.
“È stata una trattativa dura – dicono Renato Avola e Giusy Campione, segretari generale e provinciale della Femca Cisl etnea – ma abbiamo conquistato quanto ci eravamo prefissati, cioè limitare i danni e tutelare tutti i lavoratori coinvolti. Purtroppo, la situazione del settore farmaceutico è molto critica, soprattutto per il disinteresse dell’attuale classe politica che non incoraggia la presenza delle multinazionali”. L’accordo prevede la fuoriuscita incentivata di quanti hanno raggiunto i requisiti della pensione, con un accompagnamento alla finestra mobile di 12 mesi, così come contenuto nella legge Finanziaria approvata recentemente. Poi altri incentivi all’esodo che possono arrivare a 42 mensilità per chi non si opporrà al licenziamento e per quanti non hanno raggiunto i requisiti della pensione, o che li raggiungeranno nei prossimi quattro anni giovani lavoratori interessati dalla procedura, che non troveranno ricollocazione nello stabilimento, ci saranno dei percorsi paralleli di cigs, durante i quali, saranno riqualificati con i corsi di Fondimpresa, per essere ricollocati in seguito.
“A tal proposito – sottolineano i sindacalisti – un ulteriore clausola di salvaguardia impegna azienda e sindacato a trovare comunque, alla fine, soluzioni alternative alla mobilità”. Insomma, a questi lavoratori – il cui numero è ancora da valutare – è come se venisse data una seconda opportunità.
“Siamo convinti – concludono Avola e Campione – che l’accordo garantisca tutti i lavoratori, salvaguardi pure il bacino dei precari che sono nello stabilimento da tanti anni grazie anche all’accordo dei 72 mesi che ha permesso di stabilizzarne già tanti”.
Anche per Alfio Giulio, segretario generale dell’Ust Cisl catanese, “l’accordo raggiunto è comunque un buon risultato per i lavoratori. Resta il fatto che Catania soffre ancora l’impoverimento di un settore produttivo di eccellenza per il quale è necessario ridestare l’attenzione della politica locale e nazionale”. (R. N.)
(19 ottobre 2011)