20/09/2011
Porto Marghera, sciopero al Petrolchimico dopo l’incidente mortale

comandata per la manutenzione nell’area compressori dell’azienda Polimeri Europa. L’uomo è rimasto schiacciato da una flangia, un pesante disco di metallo che blocca il flusso dei materiali e che serve per collegare le grandi tubature. Secondo le prime ricostruzioni la flangia, che pesa circa un quintale, si è mossa senza controllo finendo sull’operaio e schiacciandolo. immediato il cordoglio e la solidarietà del sindacato nei confronti dei colleghi e dei famigliari della vittima. In una nota le tre sigle sindacali invitano tutti i lavoratori del petrolchimico ma anche quelli delle aziende in subappalto ad aderire allo sciopero al fine di porre la massima attenzione su episodi così drammatici che in futuro vanno assolutamente scongiurati.

“Quello che è successo oggi nell’area compressori di Polimeri Europa/Eni di Porto Marghera ci lascia sgomenti – scrivono i sindacati – ; accadono ancora incidenti così gravi e incomprensibili nonostante si continuino a spendere tante parole, a promuovere iniziative, a costruire ogni giorno strumenti nuovi per favorire la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro”.
Femca, Filctem e Uilcem di Venezia ritengono fondamentale un serio e concreto intervento su tale materia, come la “creazione di una Task Force provinciale, costituita da sindacato, associazioni imprenditoriali e istituzioni, che predisponga opportuni sistemi di gestione della sicurezza nelle aziende, impegnando le parti al pieno rispetto e applicazione, oltre a creare una vera cultura della sicurezza, soluzione che stenta a decollare, nonostante il forte impegno delle parti”. “Vanno inoltre evitate – proseguono – le gare al ribasso dove la sicurezza spesso è un costo che non viene calcolato. Sarà necessario intraprendere percorsi di internalizzazione di una serie di attività che oggi vengono dati in appalto, così come richiesto con l’ultimo rinnovo del contratto di lavoro del settore chimico. Soluzioni che noi riteniamo di fondamentale importanza per contrastare gli infortuni in un ambito particolare come gli appalti, dove spesso non si usa la dovuta attenzione sulla sicurezza e la prevenzione”. Anche la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto è intervenuta sulla morte dell’operaio rinnovando la richiesta della massima allerta sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro “soprattutto  – ha aggiunto – per quelle persone che non lavorano all’interno di grandi organizzazioni dove la sicurezza è parte della cultura del lavoro. Purtroppo la piaga delle morti sul lavoro non è stata debellata, ma non bisogna arrendersi. Istituzioni, organizzazioni sindacali e imprenditori: tutti assieme obbiamo compiere quello sforzo in più che serve per formare alla cultura della sicurezza, e che riguarda tutti i lavoratori italiani e stranieri, per non continuare a commentare queste tragedie che colpiscono intere famiglie”. 

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