22/04/2014
Previdenza complementare. Iniziativa Femca Cisl. Gigli: “Un solo grande Fondo di comparto per investire sul futuro”

“Dobbiamo rilanciare il tema della previdenza complementare e rimetterla al centro dell’agenda politica, proprio perché siamo in una fase di profonda emergenza economica e occupazionale, e di revisione dei livelli di prestazione sociale pubblica. La scelta di investire sulla previdenza complementare è inevitabile per dare una prospettiva di lungo termine ai lavoratori attivi e ai giovani che devono entrare nel mercato del lavoro”.

Presenta così Sergio Gigli, segretario generale della Femca Cisl, l’iniziativa del 23 aprile (Auditorium di Via Rieti a Roma) “Svincolare l’erogazione dall’età pensionabile. Unificazione dei Fondi contrattuali esistenti” a cui intervengono anche il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti; il Commissario dell’Inps, Vittorio Conti; il Presidente Covip, Rino Tarelli, il Presidente Mefop, Mauro Marè e il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, Segretario Generale Cisl.

“Il rilancio della previdenza complementare – spiega Gigli – è l’unica leva per preservare un futuro di vita dignitosa ai lavoratori a partire dai giovani e dalle proiezioni della loro sicurezza previdenziale pubblica che, seppure in condizioni normali e continuative di occupazione, porterebbe a percepire pensioni del tutto insufficienti. Ma per fare questo sono necessari una serie di interventi. Tre in particolare: rendere obbligatoria o generalizzata l’adesione ai fondi pensione ottimizzando il rendimento del capitale investito; applicare una maggiore flessibilità rispetto ai criteri attuali che legano i requisiti di età richiesti a quelli per la previdenza obbligatoria; adottare meccanismi di reale democrazia economica”.

Obiettivi su cui il sindacato chiede un impegno di tutti. “La Femca ha proposte concrete e ne vuole discutere – conclude Gigli – a partire dall’unificazione degli otto fondi complementari di comparto (che contano oltre 388 mila iscritti e gestiscono un patrimonio di oltre 9 miliardi di euro) che darebbe ai lavoratori più forza, efficienza e maggiore tranquillità di lungo periodo”.

Roma, 22 aprile 2014

relazione Sergio Gigli

 

 

 

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