27/06/2013
Rinnovo contrattuale per il settore della concia

Prosegue, dunque, la trattativa per il rinnovo del documento, in scadenza il 31 ottobre, per un comparto che vede ad Arzignano e nell´Ovest Vicentino la concentrazione più alta di addetti, imprese e fatturato del Veneto: secondo l´ultima analisi della stessa Unione nazionale industria conciaria, i lavoratori sono 8 mila 220, le imprese 472 e il fatturato è pari a 2,5 miliardi di euro annui. Si è parlato delle forme di apprendistato, che dovranno adeguarsi alle nuove leggi, con la volontà dei sindacati di privilegiare l´assunzione dei giovani. Sul fronte degli stipendi, poi, la trattativa è ancora aperta. «La prospettiva è quella di aumenti mensili tra i 105 e i 110 euro lordi, applicabili su base triennale» spiega Massimo Zordan, responsabile Femca-Cisl per il distretto concia dell´Ovest Vicentino.

Un altro punto riguarda i dazi sulle importazioni. «Abbiamo chiesto al sindacato – spiega Rino Mastrotto, presidente Unic -, di farsi portavoce con i propri partner comunitari dell´assoluta necessità di bloccare la fuoriuscita di grezzo a favore di concorrenti che praticano dumping tutte le volte che l´industria conciaria italiana (che rappresenta il 65% a livello europeo) si trova davanti ad una penuria di materie prime».

Anche i rappresentanti dei lavoratori manifestano l´intenzione di sensibilizzare l´Unione Europea affinchè sia sentito il parere dei conciatori italiani. Altri punti sul tavolo sono quelli del congedo parentale, per il quale si pensa ad un nuovo assetto basato su una gestione oraria, e quello relativo alle assenze per malattie gravi. In quest´ultimo caso, l´assetto attuale prevede un periodo massimo di assenza che, secondo i sindacati, in presenza, ad esempio, di patologie oncologiche, andrebbe allungato o neutralizzato. I prossimi incontri sono fissati per il 3 e il 19 luglio, con l´intenzione di chiudere l´accordo entro la fine di luglio.

«Vogliamo aiutare gli operai ad avere certezza sui salari e per questo stiamo cercando di capire se il sindacato non pone ostacoli o richieste inaccettabili – conclude Mastrotto -. Vogliamo inoltre chiudere il contratto prima delle ferie estive, per evitare preoccupazioni e incertezze che potrebbero presentarsi alla ripresa dell´attività».

Matteo Carollo (dal sito CislVicenza)

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