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VERONA – Nessun licenziamento al Calzaturificio Sartori di San Giovanni Ilarione. Venerdì, infatti, è stato raggiunto l’accordo tra azienda e organizzazioni sindacali che ha permesso di non dar seguito alla procedura di licenziamento collettivo, già avviata per 18 dipendenti, e di convertirla in un contratto di solidarietà affiancato da mobilità, esclusivamente, su base volontaria. Questa procedura dovrebbe riguardare al massimo sei dipendenti. Il settore montaggio e finissaggio della calzature, che era destinato a scomparire dallo stabilimento dell’Est veronese, rimarrà quindi attivo. In più, l’azienda si è impegnata a investire nell’assunzione di personale direttivo destinato alla riorganizzazione della produzione. «Vediamo questo accordo in ottica di ripartenza aziendale – così Ivano Dalla Brea, segretario Femca Cisl Verona, e Luigi Santoni segretario Filctem Cgil Verona – lavoro da fare ce n’è ancora molto, ma il segnale è positivo. Il nostro obiettivo comune è recuperare produttività per un’azienda importante». Tra l’altro la scelta del Calzaturificio Sartori va in controtendenza con quelle di altre imprese del settore che hanno preferito esternalizzare. «Siamo contenti di questa differenza – sempre i sindacati – perché è sempre possibile trovare chi produce a qualche centesimo in meno, ma il rilancio di un’azienda avviene solo investendo, mentre i concorrenti faticano a restare sul mercato».
[CORRIERE DEL VENETO – 05 novembre 2017]