07/11/2014
Storica intesa per l’Eni di Gela. Da petrolchimico a bioraffineria

Dichiarazione di Sergio Gigli

“E’ stato sottoscritto l’accordo sulla raffineria di Gela in una situazione industriale molto difficile con indicatori economici che dimostrano, come abbiamo sostenuto più volte, che la crisi non è semplicemente congiunturale ma strutturale. Una crisi che è peggiorata in Italia e in Europa, con una riduzione dei consumi petroliferi del 30% rispetto al 2006 e e politiche governative che continuano a considerare i carburanti come un bancomat per reperire risorse. In questo contesto, anche il sito di Gela ha subito perdite per oltre 2 miliardi di euro dal 2009 ad oggi.

Per questo motivo l’accordo di riconversione dell’intera area, firmato al MiSE, il 6 novembre scorso, è ancora più importante perché mantiene la vocazione industriale e produttiva del sito, salvaguarda i lavoratori interessati diretti ed indiretti e la loro indiscussa professionalità e competenza.

Inoltre l’accordo avrà l’effetto di incentivare l’utilizzo dopo la bonifica e di incoraggiare l’utilizzo di aree industriali infrastrutturate da mettere a disposizione per attività produttive del territorio. In tale contesto l‘azione sindacale ha fatto sì che l’ENI predisponesse un programma industriale di sviluppo con un programma di investimento che prevede complessivamente un investimento pari a 2,2 miliardi di euro”.

MULTIMEDIA.Dichiarazione di Sergio Gigli a LaborTV

Dichiarazione di Sergio Gigli a LaborTV

(Roma, 7 novembre 2014)

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