14/07/2022
Tavolo Moda, sindacati: "Asset essenziale del Sistema Italia"
Roma, 14 luglio 2022

Si è tenuto questa mattina l’incontro programmato per il tavolo permanente della moda, presso il MiSE. A presenziare il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e il viceministro Gilberto Pichetto. Le Istituzioni erano presenti, inoltre, con il direttore generale del ministero del Lavoro, Romolo De Camillis, e con i Sottosegretari Lucia Borgonzoni (ministero della Cultura) e Vannia Gava (ministero della Transizione Ecologica). Le parti sociali erano rappresentate dai segretari nazionali della Filctem Cgil Sonia Paoloni e Ugo Cherubini, della Femca Cisl Raffaele Salvatoni, della Uiltec Uil, Daniela Piras. Al tavolo anche i rappresentanti delle associazioni datoriali del settore della moda.

A distanza di un anno dall’ultima convocazione, era il 14 luglio 2021, le organizzazioni sindacali hanno ribadito le richieste già presentate al Governo, al Presidente del Consiglio e ai rispettivi ministeri con documenti congiunti sottoscritti da sindacati e dalle controparti di Confindustria Moda e associazioni artigiani, in cui erano presenti gli interventi necessari per la salvaguardia e lo sviluppo del sistema moda italiano.

“In un anno i Ministeri preposti, a differenza di quanto avevano annunciato, non hanno mai convocato i ‘tavoli tematici’ dedicati ad affrontare le singole specificità che contraddistinguono uno degli asset industriali più importanti e significativi del nostro paese”, hanno detto nel loro intervento le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec.

“Il Made in Italy – hanno proseguito - necessita di interventi strutturali per la sua salvaguardia e il suo sviluppo. Le politiche per il sostegno al reshoring e quelle sul monitoraggio del rispetto della legalità nella filiera della moda necessitano di investimenti, piani strutturali e norme più cogenti nella lotta alla contrattazione pirata. Sul salario, ribadiamo le posizioni assunte dalle confederazioni nazionali di Cgil, Cisl, Uil, presentate al premier Draghi verso un riconoscimento esteso della sana contrattazione nazionale, per la tutela del potere d’acquisto dei lavoratori”, hanno concluso le segreterie nazionali dei tre sindacati.

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