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Di fatto nei giorni scorsi il gruppo Prada ha siglato un accordo che consentirà di stabilizzare l’occupazione all’interno del gruppo e di trasformare altri 42 rapporti di lavoro oggi con contratti “precari” in contratti a tempo indeterminato. Non solo, permetterà anche, si legge in una nota della Rsu di Prada di “aumentare il valore economico del premio di produzione, nel quale tra l’altro nella sua ultima stesura prevede anche l’introduzione di un fondo sanitario integrativo con adesione gratuita per i lavoratori; la gestione concordata della concessione dell’orario a tempo parziale per esigenze connesse all’assistenza dei figli, argomento di particolare importanza per una azienda a prevalente occupazione femminile; la condivisione con il sindacato interno di percorsi formativi per i lavoratori, l’impegno, che riteniamo di non secondaria importanza, dell’azienda a garantire la centralità delle strutture del gruppo in Italia”. “L’accordo – prosegue la nota – che è già stato illustrato ai lavoratori nelle assemblea che si sono svolte in questi giorni negli stabilimenti di Arezzo e Milano è stato possibile solo in virtù del riconoscimento del ruolo delle Organizzazioni Sindacali, dalla correttezza del confronto che ha sempre caratterizzato le relazioni industriali, portando ad acquisire integrativi aziendali che, a partire dal livello retributivo, dalla valorizzazione dell’occupazione in Italia, sino alla sanità integrativa, fanno del gruppo Prada, un riferimento sul piano sindacale”.