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Lo scorso 3 novembre le organizzazioni sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno incontrato i rappresentati del gruppo Trs Evolution, azienda controllata totalmente dall’azienda Trussardi S.p.A..
L’azienda ha confermato l’utilizzo della cassa integrazione con specifico riferimento alla sede amministrativa di Milano, mentre non sembrerebbe essercene per i punti vendita, sia sui negozi full price che sugli outlet. L’attuale organico, ridotto di qualche unità a seguito di alcune dimissioni ed al termine di alcuni contratti a tempo determinato, si mantiene sostanzialmente attorno alle 200 unità complessive. La complessa situazione aziendale è confermata dal termine della composizione negoziata, per il quale si sta provando ad attuare ulteriori misure protezionistiche per favorire la continuità aziendale, nello specifico l’applicazione del concordato liquidatorio semplificato.
“Riteniamo che, data l’attuale condizione in cui versa l’azienda, se non verrà trovata soluzione immediata il futuro sarà minato. I lavoratori della Trs, gruppo Trussardi, hanno bisogno di risposte”. Così le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil esprimendosi sulla vertenza.
“Abbiamo infatti chiesto a Trs – proseguono - di attivarsi immediatamente per individuare forme ulteriori di sostegno al reddito per i lavoratori (la cigs scadrà il 31 dicembre 2023), e altresì di verificare con attenzione, condividendo con le organizzazioni sindacali coinvolte, le manifestazioni di interesse che si proporranno”. “Indiscrezioni giornalistiche – spiegano i sindacati - parlano di seri coinvolgimenti di gruppi della moda finalizzati all’acquisto di Trussardi. Ma, non avendo risposte precise da Trs, siamo preoccupati che l’interesse dei nuovi ipotetici investitori, sia esclusivamente finalizzato al brand e non alla struttura aziendale così come oggi composta. È questa grande preoccupazione si può limitare solamente attraverso la condivisione puntuale delle informazioni con tutte le parti coinvolte in questa vertenza e con un confronto continuo per valutare chi davvero vuol fare impresa con senso di responsabilità e chi invece è interessato al marchio e poco al disagio sociale e occupazionale che scelte, non orientate alla tutela del lavoro, potrebbero portare”: concludono le Segreterie nazionali dei tre sindacati.
Ricordiamo che, nel confermare l’assemblea con i lavoratori il prossimo 8 novembre, è stato calendarizzato un ulteriore momento di confronto con l’azienda previsto per il 15 novembre.