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Reggio Calabria. In una nota congiunta, la FEMCA Cisl Calabria a nome del suo Segretario Generale Pompeo GRECO e il componente del Comparto Energia Alessandro ALBANESE, in merito ai 40 dipendenti della Idrorhegion Scarl, attualmente impiegati nel servizio della depurazione della città di Reggio Calabria che dal 1 di maggio festa del lavoro saranno disoccupati, diramano un appello a tutte le Istituzioni. Apprendiamo attraverso le notizie divulgate dagli organi di informazione un importante coinvolgimento dei livelli politici istituzionali locali sulle tematiche relative alle tante vertenze che vedono purtroppo come unico obiettivo la salvaguardia dei livelli occupazionali, ormai falcidiati dalle crisi aziendali che hanno interessato il territorio. Cogliamo forti segnali di partecipazione al fine di trovare soluzioni ai tanti problemi che altrimenti rischierebbero di pregiudicare ulteriormente la già difficile situazione economica del territorio, con evidenti possibili gravi ripercussioni sociali.
Il Sindaco della città e il Presidente della provincia si sono attivati sulle vertenze del lavoro, rispettivamente della Multiservizi e della Ansaldo Breda. Comportamento commendevole per chi ricopre incarichi politici importanti in un contesto, tra l’altro, come quello attuale, ricordiamolo, dove l’etica del sano principio del mettersi al servizio della collettività è troppo spesso mortificato dal vulnus della cattiva gestione del bene pubblico attraverso il privilegiare degli interessi di pochi e di parte. Ci permettiamo di sottolineare però, che ci sono ormai da mesi altri lavoratori direttamente e drammaticamente coinvolti nel tentativo di salvare il loro posto di lavoro, ai 40 dipendenti della Idrorhegion Scarl che dal 1 di maggio festa del lavoro saranno disoccupati.
“Ci siamo più volte rivolti alle istituzioni cercando di coinvolgerle direttamente nella vertenza, abbiamo avuto la gradita opportunità di poter esporre al primo cittadino le ragioni della nostra azione a salvaguardia dei livelli occupazionali aziendali non riscontrando al di là delle semplici e doverose dichiarazioni di circostanza, alcun diretto tangibile intervento e nessun ulteriore successivo cenno di interessamento. La nostra posizione è quella di chi amaramente, purtroppo, sta constatando il silenzio di chi avrebbe dovuto e potuto contribuire a trovare soluzioni condivise ed efficaci”.
Il 26 marzo è convocato alla Direzione Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria un incontro per discutere proprio sulle possibili soluzioni per la ricollocazione dei 64 dipendenti della Idrorhegion, un’occasione importante anche per i livelli istituzionali locali che non deve passare inosservata.
Un tavolo, conclude la nota, che speriamo si ponga come baluardo in difesa della trasparenza e del rispetto della legge, che sia distante da tatticismi e tecnicismi interpretativi legali e normativi che nulla hanno a che fare con la salvaguardia dei livelli occupazionali. Sarà importante far capire ai lavoratori e all’opinione pubblica semplicemente chi, trai soggetti interessati, vuole il rispetto delle regole e chi invece vuole spostare artatamente la discussione su percorsi diversi con le gravi inevitabili conseguenti ripercussioni .