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«I contenuti espressi in alcuni ottimistici articoli divulgati dagli organi di stampa non rappresentano compiutamente la realtà della situazione relativa al sistema della depurazione della città di Reggio Calabria». E’ questa la posizione del Segretario Generale della FEMCA Cisl Calabria Pompeo GRECO. «Non é infatti corrispondente alla reale situazione della vertenza l’ottimismo ostentato sulla ricollocazione di tutti i dipendenti della Idrorhegion e addirittura l’assunzione di ulteriori 400 lavoratori che sarebbero pronti ad affluire nell’indotto lavorativo che si verrà a creare dopo l’avvio dei lavori per la costruzione dei nuovi impianti di depurazione. Purtroppo non è assolutamente così; i dubbi sono molti, su una vertenza che di chiaro ha ben poco, sia sul mantenimento dei livelli occupazionali attuali, sia sui futuri sviluppi lavorativi. Ci risulta, infatti, aggiunge GRECO, che solo 26 delle 64 maestranze conserveranno il posto, mentre per i rimanenti 38, pari a oltre il 50% dell’intera forza lavoro si apriranno le porte dei licenziamenti e della messa in mobilità, senza nessuna certezza di essere riassorbiti dalla società subentrante.
Eppure quello che si andrà a fare nell’immediato saranno le operazioni di gestione del transitorio in attesa della realizzazione dei nuovi impianti, in buona sostanza quello che la Idrorhegion sta già facendo ma con 64 dipendenti». In particolare la FEMCA Cisl «esprime forte disapprovazione sul modo di gestire le risorse occupazionali ancor più se si pensa che la scelta delle 26 unità sembrerebbe che non verrà fatta secondo i canonici criteri di scelta basati su parametri oggettivi, a garanzia dei diritti dei singoli, previsti dalle normative vigenti, ma da selezioni affidate a una Società esterna che effettuerà non meglio precisati test e valutazioni di tipo psico – attitudinali. Strano che l’azienda che li ha in servizio non conosca i suoi dipendenti». «E’ questa, una metodologia – sostiene il Segretario della FEMCA Cisl – non condivisibile, perché non ravvisiamo in essa nessun criterio di garanzia e oggettività per i lavoratori coinvolti, ma che invece, potrebbe generare al contrario, possibili discriminazioni.
E’ opportuno sottolineare, per chiarezza, che come FEMCA e Cisl provinciale e regionale riconosciamo all’azienda che dovrà gestire il servizio la facoltà di esercitare il cosiddetto diritto d’impresa, ma allo stesso tempo ricordiamo che il bando prevede anche l’utilizzo di fondi pubblici per l’esattezza 35 Milioni di euro per cui lavoreremo attivando tutti i tavoli istituzionali, affinchè la scelta dei lavoratori che dovranno nell’immediato garantire il servizio avvenga nella massima trasparenza, senza che vi siano ombre e discriminazioni. Invitiamo, quindi tutti i soggetti interessati ad assumere atteggiamenti più responsabili, e a ricondurre il tutto alla rappresentazione della realtà per quella che veramente é, onde evitare di generare inutili e pericolose aspettative in un contesto socioeconomico e occupazionale in grande difficoltà».
«Sono convinto, – sostiene ancora – che una vertenza così delicata che si sta stranamente consumando in un inspiegabile silenzio, debba svolgersi non solo tra le mura aziendali, ma in Prefettura, alla presenza di tutte le cariche istituzionali della Città e della Provincia, con l’ausilio dell’ufficio Regionale del Lavoro, per assicurare tutti i diritti collettivi di tutti i lavoratori.
La FEMCA Cisl non esiterà a denunciare con fermezza in tutti i tavoli istituzionali eventuali comportamenti antisindacali o condotte illegittime che si dovessero manifestare a danno dei lavoratori, confidando nella presenza vigile e costante delle istituzioni pubbliche, a cominciare dal Comune di Reggio Calabria, che deve assicurare un percorso di assoluta trasparenza alla vertenza».