30/09/2025
Vertenza NMS al Mimit. Nuovo appuntamento al 20 ottobre. Sindacati: “Incontro insoddisfacente, la protesta non si ferma”
Roma, 30 settembre 2025

 

Il 20 ottobre è la data prevista per il nuovo confronto fissato al MIMIT tra il Fondo PAG, Istituzioni e i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil per la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori della Nerviano Medical Sciences.  In questi giorni si programmeranno iniziative di mobilitazione sia a livello territoriale che nazionale.

“L’incontro con le controparti è stato insoddisfacente. Abbiamo chiesto il ritiro dei licenziamenti. Sentire il management del Fondo parlare solo di numeri, bilanci e ritorni economici è inaccettabile per un gruppo che fa ricerca medico oncologica. È un errore ritenere questa materia uguale a qualsiasi altra attività industriale, considerando il valore che ha la cura farmaceutica nella comunità. Non si rispettano quelle lavoratrici e quei lavoratori dalla grande professionalità, che con il loro impegno hanno contribuito all’avanzamento nella ricerca sui farmaci antitumorali. Ricordiamo che ci vogliono anni per portare a termine il percorso di sviluppo di un farmaco. Questo non è compatibile con logiche economiche di ritorni in tempi brevi, avanzate dal management del Gruppo”. Così le organizzazioni sindacali territoriali, nazionali e confederali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil nei loro interventi, nel corso dell’incontro conclusosi nella serata di ieri.

“La ricerca in Italia va preservata – proseguono -, gli ambiti, come quello degli studi per la cura del cancro, richiedono attenzione e tempo che questo management non sta consentendo ed è per questo necessario dichiarare il sito industriale di Nerviano di interesse nazionale. È, inoltre, necessario individuare soluzioni alternative a quelle presentate dal Gruppo che, se non interessato a proseguire, ha il dovere di cedere a terzi per garantire la sopravvivenza di una realtà essenziale per la salute pubblica, per questo abbiamo chiesto al Ministero di provare a individuare soggetti interessati all’acquisizione di queste attività. In questa fase resta centrale anche il ruolo delle istituzioni a cui abbiamo chiesto di impegnarsi per individuare percorsi utili a garantire la continuità e la salvaguardia del centro di ricerca”.

“I licenziamenti annunciati, per la maggior parte ricercatrici, è il preludio di un percorso che crediamo colpirà anche il resto dei dipendenti del gruppo. Questo si deve alla natura della filiera delle quattro aziende del gruppo NMS che sono fortemente interconnesse e legate, un danno enorme che non possiamo accettare e che il territorio non può permettersi. Per questo la protesta continuerà nei prossimi giorni” hanno concluso le tre organizzazioni sindacali.

IL COMUNICATO STAMPA
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