03/03/2013
Umbria. Vertenza Polo Chimico Ternano: situazione preoccupante

Il motivo di tale sofferta scelta è implicabile al fatto che “Terni Research” tiene immobilizzati da troppo tempo i capitali necessari alla propria quota di partecipazione nell’investimento, ed il silenzio prolungato di una risposta della “Lyondell-Basell” all’offerta presentata rischia di generare un grosso danno finanziario alla società interessata all’acquisto.
Va doverosamente ricordato che l’ultima offerta di acquisto delle aree è stata presentata lo scorso novembre e da allora non si sono ancora ricevute risposte di alcun tipo.

La Regione Umbria, che si è arrogata la regia della trattativa, in questi mesi ha sempre rimandato di settimana in settimana le risposte senza evidentemente chiedersi se effettivamente “Lyondell-Basell” voglia vendere vendere le aree per reindustrializzare.
Viene spontaneo chiedersi se ci sia da attendersi altro.
Agli inizi della vertenza, una New-Co. guidata da Novamont ha “trattato” per l’acquisizione dell’impianto. Trattativa naufragata nonostante le continue rassicurazioni che venivano date.
Da qiundici mesi si tratta invece per la cessione delle sole aree ed ora il futuro dell’intera vertenza rischia così di essere estremamente incerto!
In tutto questo periodo si sono susseguite le dichiarazioni di alcuni esponenti delle Istituzioni Locali che dichiaravano di volersi incatenare ai cancelli del sito, che minacciavano espropri dei terreni e molto altro.
Ovviamente, a queste dichiarazioni non hanno fatto seguito le azioni!

È giusto ricordare che “Terni Research”, oltre all’acquisto delle aree, aveva anche il progetto per rilevare con una partnership la centrale “Edison” – interna al sito e che da tempo è indecisa riguardo il proprio futuro – e pensava inoltre ad un progetto per il potenziamento del depuratore di sito.
All’interno del Polo Chimico Ternano, oltre alla Novamont (altro attore della proposta di acquisto), ricordiamo che sono presenti altre aziende in periodi difficoltosi: la Treofan ha in essere un programma di revisione delle spese che potrebbe interessare il sito di Terni, mentre Meraklon, dopo un lungo periodo di amministrazione controllata, è in piena trattativa di vendita ad un gruppo estero ancora da definire.

Dopo tre intensi e duri anni di vertenza, condotta tra alti e bassi e con importanti ricadute occupazionali, si rischia quindi di vedere naufragati tutti gli sforzi messi in atto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali.

Le OO.SS. lamentano in maniera ferma e decisa l’approccio assolutamente non trasparente delle Istituzioni Locali, le quali hanno dato sponda alla “Lyondell-Basell” nel protrarre i termini della trattativa di vendita senza mai di fatto calcare la mano per accelerarne i tempi.

Francesca Rossi, Segretario Generale Regionale della Femca Cisl Umbria, dichiara che “è l’ennesima vertenza in Umbria gestita con superficialità senza pensare al futuro dei giovani e delle famiglie coinvolte. Su cosa vogliamo investire senza l’industria? Il PIL dell’Umbria sta scendendo.
La cassa integrazione dilaga. Mi auguro che Basell non inizi la bonifica dell’area, altrimenti vorrebbe dire che il futuro del Polo era già stato segnato da tempo!

Lunedì 4 Marzo, alle ore 10, presso il Polo Chimico Ternano, le segreterie territoriali di Femca Cisl, Filctem CGIL e Uilcem UIL terranno una conferenza stampa per chiarire le proprie posizioni e per definire eventuali azioni da mettere in atto.

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